28 luglio 1986, Gianpaolo Pozzo è diventato ufficialmente l'azionista principale dell'Udinese. 38 candeline da soffiare sulla torta, che rappresentano un percorso fatto di Europa e dei 30 campionati consecutivi in Serie A, portando i bianconeri dall'essere considerati una provinciale ad una stabile partecipante in Serie A. Subentra a Lamberto Mazza, autore del colpo Zico, dovendo quindi raccogliere una pesante eredità calcistica. Inizia quindi l'era Pozzo a Udine, coronata con le qualificazioni in Champions e onorata con la costruzione di uno degli stadi più avveniristici in Italia: il Bluenergy Stadium.

Una storia però non partita al meglio con Mazza che prima di vendere le sue quote decise di smantellare la squadra cedendo Carnevale al Napoli, De Agostini al Verona e Baroni alla Roma. Arriva poi il 5 agosto del 1986 il verdetto della Commissione disciplinare che sancisce la retrocessione dei friulani a causa del Totonero. Sentenza riformulata successivamente prevedendo la decurtazione di 9 punti all'inizio del successivo campionato, con Pozzo che decise di rafforzare le linee bianconere acquistando Graziani, Collovati e Berton. Stagione che nonostante gli innesti di qualità verrà chiusa all'ultimo posto (senza la penalizzazione l'Udinese si sarebbe salvata), facendo iniziare così il limbo tra A e B dei friulani fino al 1995, primo dei 30 anni consecutivi nel massimo campionato.

Pozzo è sicuramente un innovatore assoluto nel panorama calcistico italiano, come raccontato anche da Marino nello speciale DAZN dedicato agli ottanta anni del patron, dove disse:

“Pozzo era arrabbiato per un gol di Bierhoff che Ferrara tolse dalla porta, un po’ come quello di Muntari anni dopo. Prendemmo appuntamento in sede col professor Distante del CNR di Bari. Eravamo pronti per adottare la tecnologia, poi iniziarono gli ostacoli di FIFA, UEFA e FIGC che in un secondo momento hanno aiutato questo progetto. Grazie alla sua idea, il calcio avrebbe potuto avere la goal line technology qualche anno prima”.

Una storia fatta anche di colpi in chiave calciomercato, portando in Friuli futuri campioni fra cui il beniamino del patron: Marcio Amoroso. Il brasiliano era stato visto giocare dallo stesso Pozzo, che decise di acquistare il giocatore nonostante la sua operazione ai legamenti appena affrontata. Antesignano delle più moderne tecnologie, e nella ristretta élite dei veri intenditori di calcio, compie 38 anni la presidenza tra le più avanguardistiche del panorama italiano. 

Sezione: Focus / Data: Dom 28 luglio 2024 alle 10:17
Autore: Andrea Bigetti
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