È il giorno della presentazione del nuovo allenatore dell'Udinese. Kosta Runjaić ha risposto alle domande dei giornalisti in conferenza stampa: "Sono in primis molto felice di essere qui (prime parole già in italiano ndr). Mi rende orgoglioso il fatto di essere qui nonostante io sia ancora poco conosciuto. È la mia prima esperienza in Italia, non la prima all'estero per me perché ho già lavorato in Polonia. Lì sono cresciuto come persona oltre come allenatore. Ho lavorato con calciatori di nazionalità e culture diverse. Sono pronto, mi ritengo preparato, non vedo l'ora di iniziare. Spero di vivere un'esperienza ricca di successi. La famiglia Pozzo ha grandi aspettative, sarà una sfida per tutti. La mia intenzione è quella di dare una filosofia ben riconoscibile alla squadra, mentalità aggressiva".

Qual è la sua filosofia di gioco e su quali giocatori punterà?

"Credo che l'Udinese possa contare già su un gruppo solido. C'è molto talento, un buon mix tra giocatori giovani ed esperti. Oggi non voglio soffermarmi sui singoli giocatori. È il mio primo giorno qui. Qui ho trovato un'organizzazione fantastica. Partiamo da una buona base. Si riparte da un foglio bianco, ora è importante passare tempo assieme, creare un legame all'interno dello spogliatoio, un'etica del lavoro. Mi confronterò con la società giorno dopo giorno, insieme cercheremo di migliorare il più possibile la squadra. D'ora in avanti non contano le parole ma soltanto i fatti".

Quanto conosceva l'Udinese? L'ha seguita nella passata stagione?

"Non importa quante partite io abbia visto dell'Udinese. Una o cento conta davvero molto poco. Se guardassi le partite della scorsa stagione non avrei una buona impressione ma questo è un nuovo capitolo per l'Udinese. Voglio mostrare alla gente un calcio offensivo e con tanta aggressività".

Hai già allenato a Stettino Walukiewicz, rivorresti qualche ragazzo che hai già allenato?

"Come detto non vorrei parlare di giocatori, posso dire che sono in contatto con tanti ragazzi che ho allenato in carriera, ricevendo complimenti da loro così come da colleghi in tutta Europa. Questi ragazzi sono migliorati parecchio e chissà magari le nostre strade si incontreranno di nuovo in futuro ma al momento non ci penso".

Cosa conosce della Serie A?

"Sono molto entusiasta di poter allenare in un campionato così competitivo come quello italiano. Sono altrettanto curioso di approcciarmi a questa nuova sfida. L'Udinese ha alle spalle un passato assai importante ma ora conta solo il presente. Il nostro obiettivo è quello di migliorare la posizione in classifica. Servirà tanto lavoro. Per me è una grande opportunità. Ci sono tante squadre importanti in Serie A ma io voglio dare un'identità di gioco a prescindere dall'avversario che incontreremo".

Qual è il suo obiettivo al di là della crescita della squadra?

"Quando il presidente Kennedy nel 1958 disse che in dieci anni l'uomo sarebbe sbarcato sulla luna nessuno gli credette. Possiamo sognare in grande, è giusto farlo. Io stesso sono self made man, sono partito da zero, vendevo assicurazioni e oggi mi trovo qui ad allenare in Serie A. Tutto è possibile. Sono una persona seria, affidabile. Arrivò all'età giusta a questa opportunità. Voglio ringraziare la società per questa chance che mi ha dato. Voglio trarre il massimo da questa squadra. Non sono uno che si accontenta e che si pone dei limiti. Voglio vedere dei miglioramenti a partire dall'impegno e dall'energia in campo".

Quali sono i suoi maestri?

"Ci sono tanti allenatori che mi piacciono e da cui traggo ispirazione. Mi piace molto Kloop, l'ho seguito al Mainz quando stava iniziando la sua carriera. Andavo spesso a spiare i suoi allenamenti. Sacchi in passato è stato un grandissimo allenatore, quando ero giovane ho cercato di imparare molto da lui. Vedo tante partite, mi confronto con i colleghi, voglio sempre imparare qualcosa di nuovo. Lo studio è fondamentale secondo me. Adesso ci sono gli Europei, cerco di vedere più partite possibili".

Quali sono le sue tre priorità e quanto tempo le servirà per attuare il suo calcio?

"Possesso palla, intensità e organizzazione. Questi sono gli aspetti fondamentali. Servirà tutta la stagione per attuare il mio calcio. Dopo la preparazione estiva vedremo i primi risultati. Step by step dobbiamo migliorare nel corso della stagione. Dobbiamo saperci adattare alle situazioni. Dopo le prime tre partite di campionato, quando ci sarà la prima pausa, faremo un primo bilancio, analizzando ogni dettaglio. Mi piace dare responsabilità ai miei collaboratori e alla squadra".

Quali saranno i suoi collaboratori?

"Nel corso della mia carriera ho potuto lavorare con tante persone diverse tra loro. Quando sono andato ad allenare in Polonia ero solo, non conoscevo nessuno. I due membri dello staff che porterò porterò qui a Udine li ho conosciuti proprio lì al Legia Varsavia. Saranno il primo e il secondo assistente. Si è creato un legame importante con loro, ci capiamo all'istante. Condividiamo la stessa idea di calcio. Saranno il mio supporto quotidiano con la squadra. Vorrei in primis farmi un'idea generale della squadra e della società, ma sottolineo che mi fido delle persone che mi circondano, so adattarmi alle situazioni, analizzando pregi e difettiGli altri li troverò già qui. Mi fido delle persone che mi circondano, so adattarmi alla situazioni".

In passato sono arrivate tante critiche alla squadra per quanto riguarda l'attaccamento, per un senso di appartenenza che sembrava mancare nonostante il sostegno dei tifosi. Come si pone lei su questo aspetto?

"Penso che il rapporto con tifosi sia fondamentale, mi piace coltivare il rapporto con i tifosi, sono le fondamenta della squadra. Penso che un gioco con cui si identifichino sia fondamentale, mi confronto spesso con i tifosi, l'ho fatto a Varsavia, al Legia che è squadra della capitale, posso dire che in questo senso non ho paura, sono disponibile al dialogo, sarà cruciale la comunicazione, il linguaggio del corpo, il dialogo, queste per me sono cose fondamentali. Il dialogo sarà fondamentale anche all'interno della società, sarà fondamentale coltivare il rapporto con i tifosi fuori dal campo. Ho tante idee, tante richieste, oggi abbiamo iniziato il nostro percorso assieme, parleremo tantissimo, magari porteremo subito qualche sorpresa ai tifosi, vedremo cosa si potrà fare (ride ndr)".

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 18 giugno 2024 alle 12:17
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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