Udinese, Karnezis: "Sava ha le caratteristiche per reggere la scena in serie A"

Lo stop di Okoye preoccupava l'ambiente bianconero. Il portiere nigeriano era ormai un punto fermo della squadra e stava dimostrando una certa crescita di partita in partita. 

L'annuncio della lesione al legamento scafolunato del polso destro e dell'imminente operazione era arrivato prima dell'importante match con il Monza, poi vinto dai friulani. 

A prendere il suo posto è stato Razvan Sava, classe duemiladue rumeno. E il giovane portiere ha fatto colpo. 

Ha parlato di lui anche un ex conoscenza dell'Udinese: Orestis Karnezis, impegnato tra i pali del club friulano tra il 2014 e il 2017 con centootto presenze totali. In un intervista al Messaggero Veneto, l'ex portiere greco ha speso belle parole su Sava. 

"Sava ha dimostrato di avere tutte le caratteristiche e il talento per reggere la scena in Serie A. Non è stato un caso che il tecnico lo abbia scelto, esattamente come la società, perché se l'Udinese ti prende significa che sei un portiere di valore" ha affermato Karnezis. 

"Non era la migliore situazione per esordire, con una partita così delicata da affrontare, ma se l'è cavata proprio bene in generale, mettendo la firma col riflesso sul colpo di testa ravvicinato di Djuric. È stato anche disinvolto nei lanci di piedi. Negli esordi bisogna mantenere grande concentrazione e limitarsi a fare ciò che si sa fare, riuscendo a mantenere la serenità nonostante la pressione. Adesso avrà il tempo per confermarsi con maggiore serenità" ha aggiunto poi, tornando sul suo esordio e sul match di Monza. 

Qualche parola anche sull'infortunato Okoye, su cui Karnezis si trova d'accordo nel dire che il suo stop è stato un duro colpo per la squadra: "Maduka mi sembra proprio un buon portiere. Il ragazzo ha una struttura strepitosa, fin troppo elastica, e stava crescendo bene anche grazie agli insegnamenti di Sergio Marcon". 

A Sava, poi, consiglia di lavorare tanto: "In questo ruolo, in particolare, bisogna saper reagire immediatamente all'errore, ma anche non specchiarsi nella prodezza appena compiuta. Nel momento in cui credi di sentirti arrivato sei morto, bisogna sempre migliorare perché il destino è nelle proprie mani".