La notizia era nell’aria e nella giornata di oggi è arrivata anche l’ufficialità: Gabriele Cioffi non è più l’allenatore dell’Udinese. Il cambio alla guida tecnica questa volta non ha dato gli esiti sperati e si è rivelato molto meno proficuo rispetto alla prima esperienza bianconera dell’allenatore toscano, quando subentrò a Luca Gotti nel Dicembre 2021.
Due percorsi diametralmente opposti, visti i risultati ottenuti nelle due diverse occasioni. Se nella stagione 2021/2022 Cioffi era riuscito a dare un’impronta di gioco riconoscibile alla sua squadra, dando anche una mentalità più offensiva ai bianconeri, lo stesso non si può dire per questa stagione, dove i risultati sono stati sempre altalenanti e mai totalmente convincenti (salvo rare eccezioni, come nell’occasione della vittoria per 3-0 in casa contro il Bologna). Troppo poco dunque per arrivare alla conclusione della stagione con il tecnico toscano in panchina. L’Udinese ha trovato solo quattro vittorie in campionato, una sola in casa, ed è al momento al terzultimo posto in classifica a pari punti con il Frosinone. Due anni fa l’Udinese viaggiava invece in ben altre posizioni di classifica, conquistando una salvezza ampiamente meritata con un margine importante di vantaggio e mettendo in campo prestazioni che hanno fatto divertire ed esultare i tifosi, come ad esempio in occasione della vittoria esterna per 0-4 sul campo della Fiorentina.
Va riconosciuto che anche gli interpreti che ha avuto a disposizione mister Cioffi erano molto diversi. La differenza maggiore la si è potuta notare specialmente sugli esterni: con il modulo del 3-5-2, prediletto dall’allenatore toscano, poter contare su due esterni di gamba come lo erano Molina e Udogie è stato sicuramente fondamentale. Prestanza fisica a cui veniva conciliata anche una buona dose di tecnica, che permettevano ai bianconeri di poter giocare in egual maniera sia sulla corsia di destra sia sulla corsia di sinistra. In questa stagione invece, i riferimenti sugli esterni sono spesso mancati. Tanti giocatori si sono alternati in quei ruoli, senza mai però riuscire a convincere al 100%. Anche in fase offensiva inoltre è stato innegabile il passo indietro in termini di qualità. Due anni fa i friulani potevano contare su un tandem offensivo che abbinava un ottimo mix di tecnica e fisicità, composto da Beto e Deulofeu, con entrambi i giocatori che hanno terminato il campionato in doppia cifra.
Nel giro di due anni la rosa è profondamente cambiata, con vari “pilastri” che hanno lasciato Udine in cerca di nuove sfide (oltre ai sopracitati Molina, Beto e Udogie, possiamo nominare anche Becao, perno difensivo delle scorse stagioni). E’ inevitabile che questo abbia portato ad un calo di prestazioni, ma nonostante tutto, in questo mesi mister Cioffi non è riuscito a trarre il massimo da una rosa che si è si indebolita, ma che non merita di militare al terzultimo posto della classifica. Un ultimo dato poi è rilevante per far capire il passo totalmente diverso in queste due esperienze dell’ex allenatore del Verona sulla panchina dell’Udinese: nella stagione 21/22 il suo ciclo si è chiuso con 37,50% di vittorie (8 vittorie, 7 pareggi e 7 sconfitte in 22 gare), mentre nell’anno in corso questa percentuale è drasticamente scesa al 16,67% (4 vittorie, 10 pareggi e 9 sconfitte in 23 partite), tenendo in considerazione anche quella “fragilità mentale” che ha portato l’Udinese di quest’anno a perdere tanti, troppi punti nei minuti finali delle proprie gare.
L’avventura di Gabriele Cioffi si conclude dunque così, con un percorso difficile in una stagione complicata, che non è stata all’altezza di quanto visto solo due anni fa, proprio con l’allenatore toscano in panchina.
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