Dalla sala stampa del Bluenergy Stadium si è tenuta la conferenza di presentazione di Gokhan Inler, nominato dalla società come il nuovo Responsabile dell'area tecnica dell'Udinese. Per lo svizzero si tratta di un ritorno in Friuli dopo aver vestito la maglia bianconera da giocatore dal 2007 al 2011.

"Mandi a tutti, sono tornato .- ha esordito Inler - Non è da ieri che stiamo parlando del mio ruolo. Non ho voluto smettere prima perché mi sentivo ancora in forma ma raggiunta la quota dei 40 ho stabilito un grande obiettivo. Voglio ringraziare la società e i tifosi dell'Udinese, sono orgoglioso di tornare perché qua si lavora bene. Sono qui non per passeggiare ma sono responsabile dei ragazzi. Sono pronto con voi a crescere".

Cosa ti aspetti da questa nuova avventura?

"Le aspettative sono alte, non è semplice tornare e cominciare subito. Sono consapevole che devo fare bene con la giusta mentalità, come ho sempre fatto da giocatore. Ma devo anche sapere che non sono un calciatore, li devo aiutare anche da fuori". 

Quante lingue parli?

"5/6, è importante la comunicazione e posso esprimermi in varie lingue". 

In cosa hai trovata diversa l'Udinese dall'ultima volta?

"La vedo diversa, quando sono entrato qua ho visto molti miglioramenti strutturali dallo spogliatoio alla palestra. Qua per un giocatore quando entra ha tutto, ma devono sapere che popolo abbiamo qui. C'è da crescere e migliorare. Vedo molte possibilità dall'esterno ma i ragazzi devono spingere al massimo perché in altre società non avevo queste cose. Il giocatore deve solo pensare a giocare". 

Che sfide ti aspetti per insegnare a questi ragazzi in un mondo del calcio diverso?

"Totò quando sono arrivato ha fatto quel ruolo di leader, il calcio è cambiato. Ci sono più giovani con meno esperienze da leader. Gli starò dietro ogni giorno, se hanno già tutto però non possono lamentarsi ma devono lavorare. Chi non si allena e non dà il massimo non merita di giocare, poi chiaramente deciderà sempre il mister chi giocherà e chi no". 

Hai consigliato qualche giovane svizzero e turco?

"Turchi sono difficili per il discorso di extra-comunitari, esistono tanti talenti e perché no? Sarà poi a decidere la società. Di svizzeri ce ne sono tanti che già giocano nelle massime leghe. Ci sono tanti giovani già in Nazionale, poi molti di loro hanno già la mentalità che l'Udinese cerca".

Com'è stata la trattativa con il club per venire in dirigenza?

"Da due o tre anni parlavamo di cosa fare in futuro, sono sempre rimasto in contatto con il paròn. Con il presidente Gino Pozzo abbiamo parlato e voglio dare il massimo".

La società ha sdoppiato il ruolo: quali sono le cose su cui ti concentrerai di più?

"Bisognerà lavorare molto anche mentalmente, già conosco l'ambiente e i tifosi sono sempre stati dietro la squadra. Non sei solo per giocare qua e poi andare via in una grande squadra. Per farlo bisogna crescere. Ci sono tante pressioni, sia in campo che anche fuori"

Puoi spiegare la maschera di leone?

"Non ho mai voluto mancare di rispetto ai tifosi. Non è sempre facile per tutti. Voi conoscete De Laurentiis e gli piace fare show, appena sono arrivato ho visto la maschera sul tavolo e non ho potuto fare altro di diverso. Io sono qua per le critiche ma per la squadra dobbiamo pensare tutti in positivo".

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 18 giugno 2024 alle 10:56
Autore: Alessandro Vescini
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