La nuova stagione del videogioco calcistico FC25 è alle porte, con la data del debutto fissata per il 20 settembre. Videogame nel quale però non sarà presente l'ex giocatore dell'Udinese Walace, tagliato fuori dal titolo della EA Sports come tutti i calciatori del Campeonato Brasileiro Série A. Il motivo rimane ovviamente fuori dal campo, e interessa la sfera dei diritti di immagine del campionato. La casa di sviluppo canadese ha infatti deciso di non acquisire le licenze della massima serie brasiliana, una scelta dettata anche dalla norma della Nazione verdeoro (la numero 9.615) che rende impegnativo dal punto di vista economico accaparrarsi i diritti di immagine della Série A.

 La "Legge Pelé", così denominata in modo informale, viene promulgata il 24 marzo 1998, e regola da allora lo sport in Brasile. Ufficialmente, la prescrizione riguarda la "Legge di Incentivazione allo Sport" e stabilisce norme per la pratica e l'amministrazione delle entità sportive nel paese. Volontà di accelerare la crescita del panorama delle discipline che però entra in collisione con la possibilità di ottenere risonanza anche dal punto di vista extra campo, e grazie quindi a mezzi di intrattenimento come un videogioco. Le case di sviluppo infatti si scontrano con la "Legge Pelé" per quanto concerne l'uso delle immagini e i diritti degli atleti. Alcuni svantaggi includono:

Restrizioni sull'Uso di Immagini e Nomi: La legge impone regole rigide sull'uso delle immagini e dei nomi di giocatori e club, il che può complicare l'inclusione di questi elementi nei giochi elettronici. Ciò può portare a difficoltà nell'ottenere le licenze per utilizzare immagini autentiche di giocatori e squadre.

Complicazioni nei Contratti: L'obbligo di rispettare gli standard contrattuali e normativi stabiliti dalla legge può aumentare la complessità dei contratti tra sviluppatori di giochi e atleti o club, risultando in processi più lunghi e costosi per ottenere i diritti necessari.

Problemi di Esclusività: Con le regolamentazioni sui diritti d'immagine, potrebbero sorgere dispute sull'esclusività, limitando la presenza di alcuni giocatori e club in diversi giochi o creando conflitti tra sviluppatori differenti.

Questi svantaggi possono dunque portare a una maggiore dipendenza dagli accordi con le entità sportive e alla necessità di adattare i giochi per conformarsi alle normative, il che può aumentare i costi e i tempi di sviluppo.

Sezione: Notizie / Data: Mar 17 settembre 2024 alle 08:00
Autore: Andrea Bigetti
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