Presso l'Hammerack Mountain Retreat Hotel & SPA, dove i bianconeri si trovano in ritiro, si terrà la conferenza stampa di presentazione di Anthony Hickey e Xavier Johnson, i due nuovi americani a disposizione di coach Vertemati per questa stagione. 

Hickey: "Mi sto trovando molto bene in questi miei primi giorni in bianconero, sia con i compagni che con il coach. La scorsa stagione ho affrontato Udine nei playoff, sapevo già cosa mi stesse aspettando. L'impatto in queste prime settimane è assolutamente positivo. Ho grandi aspettative per questa stagione, dobbiamo continuare a lavorare. 

L'obiettivo della squadra? Quello di arrivare il più in alto possibile. Qui ho trovato giocatori che sanno come si vincono i campionati, che hanno alle spalle delle carriere davvero importanti. Il mio arrivo qui è stato determinato anche dalla costruzione del roster. Lo scorso anno ho raggiunto la finale ma purtroppo mi sono fermato ad un passo dalla vittoria. Questa sconfitta mi ha insegnato molto, ora so cosa ci vuole per arrivare fino in fondo. Spero che anche grazie al mio contributo possiamo arrivare a raggiungere l'obiettivo che ci siamo prefissati.

Cosa mi ha colpito dell'Apu? In semifinale ho visto con i miei occhi quanto Udine sia una squadra forte. Giocatori molto fisici, che giocano sempre duro. In questi giorni ho ritrovato le stesse caratteristiche che avevo notato nei playoff. L'organizzazione societaria, poi, è davvero di alto livello. Ora tocca a noi, dobbiamo essere all'altezza delle aspettative del club.

Cosa mi ha convinto a firmare per l'Apu? Mi è piaciuto il corteggiamento che mi ha fatto la società. Pensavo che Udine mi odiasse, invece ho visto che mi voleva a tutti i costi. Durante l'off season ho parlato sia con Ikangi che con Alibegovic, ho capito che l'Apu stava allestendo una squadra davvero forte. Il colloquio, poi, che ho avuto con Vertemati è stato decisivo, quello che mi ha detto mi ha convinto a venire qua. Credo poi che il mio stile di gioco possa essere esaltato dalla caratteristiche dei miei compagni.

I tifosi? Interagiscono molto con i fan, soprattutto con i bambini. So quanto ci tengono ad avere anche soltanto una foto o un autografo con i loro giocatori preferiti.I tifosi sono una componente davvero importante. 

Udine? Voglio conoscere la città, vedere anche il mare del Friuli prima che arrivi l'inverno.

I miei idoli? Su tutti Jordan ma anche Nash, Lebron, Magic Johnson sono giocatori che sono stati per me sempre fonte di ispirazione".

Johnson: "Dopo l'esperienza della finale vinta con Verona, vestire la casacca di Udine è stata una sensazione un po' strana. Prima della firma avevo sentito alcuni giocatori che conoscevo come Caroti e Cappelletti, ho parlato anche a lungo con il coach. Mi ha convinto il progetto ambizioso che Udine ha per il suo futuro. Ho accolto con entusiasmo questa opportunità. Ho trovato un gruppo fantastico, credo che abbiamo tutte le carte in regola per fare una grande stagione. Per ora sta andando tutto bene anche se ci sono ancora tante cose da sistemare. C'è tanto lavoro da fare con il coach per arrivare dove vogliamo.

Che campionato mi aspetto? Il nuovo format dell'A2 mi piace molto. Lo scorso anno ho chiuso la regular season da primo in classifica, con questo regolamento sarei stato promosso. Affrontare tutte le squadre durante la stagione senza la divisione in gironi è sicuramente più stimolante e equo. Pensiamo partita dopo partita, con la convinzione e la voglia di vincerle tutte. Se poi andremo ai playoff daremo il massimo per arrivare fino in fondo.

La città? Non ho girato molto Udine, siamo ancora in piena preparazione e lavoriamo duramente tutti i giorni. Quando non siamo in campo cerco di riposarmi e recuperare le energie. Avrò più avanti il tempo per conoscere meglio la città, ora lavoriamo duramente in palestra e sul campo. 

Qual è il mio idolo? Fin da bambino il mio idolo è sempre stato Michael Jordan. Oggi lo stile di gioco di Kevin Durant, la sua eleganza, la sua capacità di andare a canestro mi piacciono molto".

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 05 settembre 2024 alle 11:15
Autore: Stefano Pontoni
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