Il miglior Sanchez fino a ora è decisamente quello che si è visto contro l'Atalanta. Va detto anche che quella contro i bergamaschi è stata una partita a sé, nella quale i bianconeri hanno messo in campo una prestazione che poi non sono più riusciti a ripetere. 

Tornando al Niño, dal suo ritorno si è visto in campo - togliendo la sfida contro l'Atalanta - per 144 minuti. Minuti in cui non si è riuscito ad apprezzare a pieno quello che è effettivamente Alexis Sanchez. Nelle sfide contro Verona e Como è entrato in campo quasi da numero 9, un ruolo che ad ora non gli si addice e che è più appropriato per uno come Lucca, e contro la Roma, è entrato in campo per dodici minuti, in cui di fatto c'è stato davvero poco da parte sua.

Nessun impatto particolare, nessuna partita spaccata. Quell'accenno di tridente, con Thauvin, Lucca e Sanchez in campo contemporaneamente, potrebbe essere la soluzione per sfruttare al meglio il cileno versione 2025. È bene tenere a mente che gli anni per lui avanzano e non ha più la tenuta fisica che aveva nella sua prima parte di carriera. 

Le problematiche sono quindi le seguenti: poca integrazione nel gioco, ritardo nella condizione e di conseguenza poco impatto nelle partite. 

Ciò che va risolto in primis è il problema della collocazione. Ad ora, Sanchez sta meglio in un ruolo da seconda punta, come giocava nella seconda esperienza all'Inter: più un 10 e meno un 7. Il problema della condizione, poi, si risolve in un solo modo: continuando a farlo giocare, per fargli acquisire maggior ritmo partita.

Un ritorno, il suo, che si credeva avrebbe avuto un grande impatto nella squadra. Condizione fisica a parte, il giocatore vanta grande esperienza nel calcio e nel nostro calcio, la Serie A. Ad ora, però, si vede solo l'ombra del giocatore che ci si aspettava di avere. 

Probabilmente è un'incognita anche per Mister Runjaic che ad ora sembra non voler virare troppo lontano da quel 3-5-2 di cui si fida - ma che pare non essere il modulo in cui è più semplice collocare Sanchez con efficienza. 

Per risolvere il problema Sanchez le soluzioni sono poche, ma che potrebbero produrre risultati. È imprescindibile il tridente: schierandolo in campo assieme a Lucca e Thauvin, il cileno ha un buon sostegno e soprattutto c'è il centravanti italiano che svolge effettivamente i compiti del numero 9 alleggerendo così il lavoro al Niño. È necessario poi mettere in campo un'idea di gioco che porti la squadra a servire il nativo di Tocopilla palloni possibilmente rasoterra e tra le linee. Come i veri diez, sfruttati per quel passaggio finale, per il filtrante che nessuno ha visto, per la giocata che decide la partita. I campioni sono così, vero amigo? 

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 05 febbraio 2025 alle 11:56
Autore: Stefania Demasi
vedi letture
Print