Oggi è trapelata la notizia dell'avvicinamento della Red Bull all'Udinese. Un grande investitore che arriva con le tasche piene zeppe di soldi e la voglia di investire potrebbe fare gola a tanti, soprattutto ai Pozzo. C'è però da stare bene attenti perché la storia del Torro Rosso nel calcio racconta una triste verità fatta di identità venduta, storia del club azzerata e colori sociali cambiati 

Questa brutta storia inizia quando uno stramiliardario austriaco, il proprietario della Red Bull, nel 2005 rileva l'Austria Salisburgo cambiando colori sociali, nome e quindi cancellando le tradizioni del club. Ma questa è anche la storia di un gruppo di tifosi, legato al club, che rifiuta questa situazione e crea una squadra, che, con i colori sociali e il nome originario parte dalla categoria più bassa e ora si trova in serie C austriaca. 



Nell'estate del 2005, con il club in pessime acque, succede che il miliardario austriaco Dietrich Mateschitz decide di comprarlo. Solo che quando Mister Red Bull prende una cosa, vuole tutto, che sia squadra di calcio, di hockey su ghiaccio (a Salisburgo) o team di Formula Uno: fino a rubarti la storia e dipingerti l'anima. Bianco e rosso è la vernice della casa, dunque quella avrete. Per lui non esistevano 72 anni di tradizione, i tifosi. Niente. Neppure i colori, viola e bianco. Tutto azzerato, tanto che sul sito della Red Bull da subito fu scritto: anno di fondazione 2005. «
Mentre Dietrich Mateschitz si comprava e ripitturava anche il Wals-Siezenheim stadion da 30 mila posti, perché pure ai piedi di queste Alpi i comuni hanno bisogno di quattrini, la nuova «vecchia» Austria Salzburg ricominciava nel piccolo Sportanlage West, 1500 posti nel quartiere periferico di Maxglan. Ora sono in seconda divisione e sono felici.

Li vogliamo davvero all'Udinese?

Sezione: Focus / Data: Mer 18 maggio 2016 alle 12:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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