Giampiero Pinzi, ex bandiera dell'Udinese e l'anno scorso membro dello staff di Fabio Cannavaro, ha parlato ai microfoni di TV12 per fare il punto sull'avvio di campionato dei friulani a pochi giorni dalla sfida dell'Olimpico con la Roma. Queste le sue parole a partire dalle prime quattro gare positive: "Ci speravo tanto, dopo un'annata difficile come l'ultima. Certo è solo l'inizio, ma l'entusiasmo aiuta e fa bene a tutto il Friuli. In giro per l'Italia si parla dell’Udinese e ne sono stracontento".

Un avvio che ricorda la tua Udinese:

"Quello era un gruppo diverso, con qualità incredibile anche a livello di uomini. Eravamo coesi, solidi e rodati, mentre questo è all'inizio di un percorso. Sono andati via giocatori come Pereyra, Walace, Samardzic e Perez, ma ne sono arrivati di altrettanto bravi, tutti da scoprire. L’obiettivo resta sempre la salvezza ma questo entusiasmo è trainante per tutti e può far sperare che la squadra possa continuare a viaggiare su questi livelli

La squadra sembra ormai in mano a Thauvin:

"Il percorso e il passato di Thauvin ci raccontano che è un grande giocatore. Qui è arrivato dopo l’esperienza in Messico che ha reso necessario un nuovo adattamento ai ritmi europei. Quando in primavera ho lavorato con mister Cannavaro abbiamo avuto la sfortuna di non averlo a disposizione per l’infortunio patito contro l'Inter. Al momento è l'arma in più dell'Udinese e non vedo l'ora di vederlo insieme a Sanchez: insieme quei due possono fare grandissime cose".

C'è poi attesa per il ritorno in campo di Sanchez:

"Bisognerà vedere come il “Nino” rientrerà dall’infortunio. È chiaro che è un giocatore diverso da 10 anni fa, quando prendeva palla e dribblava tutti. Confido possa fare alcune delle giocate che tutti ricordiamo. Non dimenticherò mai il gol che segnò a Cagliari, su mio assist, il primo della storia dalla propria area. Gli scaricai la palla e lui si fece tutto il campo, andando in porta. Comunque per le statistiche è assist. Al di là di questo, Alexis è una gran bella persona e un professionista esemplare. Porterà cose importanti in spogliatoio».

Anche il ritorno di Inler sembra aver portato qualcosa:

"Anche questa è stata una scelta azzeccata della società. lo dicono i risultati. È stata brava la famiglia Pozzo a sceglierlo: conosce l'ambiente, si è fatto voler bene, è stato bene, sa trasmettere valori importanti di attaccamento a una maglia che non rappresenta solo una città, bensì una regione".

L'esornero di De Rossi:

"Penso che per lui sia stata una batosta, non l'ho sentito al telefono e ho preferito mandargli solo un messaggio. Gli avevano fatto un triennale mettendolo al centro del progetto, poi l’hanno esonerato dopo 4 giornate. Il traguardo della Roma è qualificarsi alla Champions, “farlo fuori” così presto è assurdo, pur partendo male. Sono perplesso, anche noi con Guidolin eravamo partiti male. Invece la società, credendo nella persona e nel progetto, ha poi raccolto i risultati. Giocare a Roma è sempre difficile, e poi ci sarà un clima infuocato - conclude -. Mi aspetto un’Udinese all'attacco, che parta forte, anche se per me la Roma resta fra le prime tre della serie A".

Sezione: Gli ex / Data: Ven 20 settembre 2024 alle 13:48
Autore: Davide Marchiol
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