Per molti potrebbe sembrare una provocazione. Può il poker essere considerato una disciplina olimpica? Una domanda che si porta con sé un altro quesito: il poker è uno sport? A tutto questo cercheremo di rispondere in questo articolo.

Il poker è uno sport?

Se il poker sia una disciplina sportiva o meno, è un argomento dibattuto da decenni, almeno da quando questo gioco ha iniziato a essere praticato all’interno di tornei dedicati negli anni ’60.

Le World Series of Poker rappresentano tuttora la più importante competizione internazionale di poker e hanno avuto sicuramente un ruolo fondamentale nel cambiare il modo di intendere questo gioco. Fino alla nascita di questa importante torneo dal vivo, infatti, il poker veniva giocato in contesti non ufficiali e spesso addirittura poco raccomandabili. Per fortuna oggi tutto è cambiato e, sebbene il gioco illegale esista ancora sia dal vivo che online, il poker è protagonista di numerosissimi eventi nei quali a prevalere è l’abilità dei giocatori. Secondo gli organizzatori, infatti, il poker è un gioco dove a essere determinante non è la Dea Bendata, come potrebbe sembrare a prima vista, ma le capacità richieste al giocatore.

Il poker ha iniziato a essere praticato non più solo come passatempo, ma come un’attività professionistica e agonistica, proprio come avviene per gli sport più importanti. Non a caso si è iniziato a parlare di poker sportivo ed è aumentato esponenzialmente il numero di giocatori professionisti, che fanno del poker un vero e proprio lavoro, arrivando a guadagnare cifre anche importanti. Basti pensare che al vertice della All Time Money List internazionale ci sono giocatori che hanno guadagnato oltre 60 milioni di dollari con il poker; mentre, restando in Italia, il giocatore con maggiori vittorie in assoluto è Dario Sammartino che ha totalizzato premi per più di 16 milioni di dollari fino ad oggi.

Le abilità nel poker

A differenza di altri giochi da casinò, come le slot machine o la roulette, il poker ha sia una componente di fortuna sia una componente di abilità. Ovviamente, per vincere una mano contano le carte che si hanno e queste dipendono dal caso, ma a poker si può anche vincere senza avere le carte migliori. Grazie all’arte del bluff, infatti, è possibile rovesciare una mano sfavorevole, facendo credere all’avversario di avere una mano forte.

Ma non si tratta solo di ‘fingere’ e di essere dei bravi attori al tavolo verde. Per essere vincenti bisogna anche avere delle solide basi matematiche e conoscere le probabilità di realizzazione di determinante mosse in base alle carte che si hanno in mano e al momento della partita.

Inoltre, non sono da dimenticare le abilità psicologiche: oltre alla concentrazione, bisogna anche essere in grado di interpretare correttamente i cosiddetti ‘tell’, cioè i segnali involontari legati al linguaggio del corpo. Una mano che trema, un’eccessiva euforia, l’incapacità di reggere lo sguardo, l’azione di sistemare le fiches e perfino la dilatazione delle vene del collo possono dire molto sulle mani degli avversari. Ogni minimo dettaglio viene analizzato dai giocatori più esperti, che devono al contempo essere bravi a controllare il proprio linguaggio del corpo, in modo da non concedere un vantaggio agli avversari e per non cadere nella trappola dei ‘falsi tell’, cioè negli atteggiamenti volontari finalizzati a confondere gli altri giocatori.

Le olimpiadi della mente

Alla luce di quanto abbiamo detto, non sorprende più di tanto se il poker sia stato inserito tra le discipline delle Olimpiadi della mente. Fin dal 1998 le Mind Sport Olympiad (MSO) vedono, infatti, il celebre gioco al tavolo verde tra i giochi ufficiali della manifestazione.

Le Mind Sport Olympiad sono una competizione multidisciplinare che si tiene ogni anno a partire dal 1997. Nate a Londra, queste Olimpiadi sono dedicate a tutti i più famosi giochi d’abilità tradizionali come gli scacchi, il bridge, il backgammon, gli scacchi cinesi (xiangqi) e il mastermind. Non mancano poi giochi più moderni come Abalone, Continuo, Entropy, Octi, Kamisado e TwixT, ma la competizione ha anche portato al debutto di due discipline inedite: il pentamind e il decamentathlon, che rappresentano le versioni “della mente” dei tradizionali pentathlon e decathtlon.

Per quanto riguarda il poker, l’evento è aperto a giocatori amatoriali e anche ai minori di 18 anni. A differenza del World Serie of Poker, che rappresentano il campionato mondiale di poker, le partite del Mind Sport Olympiad vengono giocate senza premi in denaro. I partecipanti vincono solo medaglie, esattamente come avviene nelle Olimpiadi che tutti conosciamo.

Conclusione

Tenacia, concentrazione, allenamento e strategia. Questi sono solo alcuni degli elementi chiave nel poker e punti che avvicinano questo appassionante gioco di carte agli sport tradizionali. Anche se giochi mentali come il poker e sport prettamente fisici hanno molte caratteristiche in comune, ogni sport dovrebbe avere il suo evento clou. Se per la maratona si tratta storicamente delle Olimpiadi moderne, per il poker si tratta senza dubbio delle Mind Sport Olympiad. La presenza del poker nelle olimpiadi della mente non fa altro che ribadire l’importanza di questo gioco, nobilitandolo e portandolo a livelli superiori.

Sezione: Notizie / Data: Lun 23 settembre 2024 alle 00:05
Autore: Redazione TuttoUdinese
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