Prende sempre più forma la nuova Apu Udine. I bianconeri puntano ancora una volta al massimo obiettivo. Abbiamo fatto un punta sulla costruzione del roster e sulle aspettative della società con l'ex capitano Michele Antonutti.
Ufficializzato il primo americano, Xavier Johnson. Che giocatore è e come può incidere sulla squadra?
"È un giocatore di alta fascia per il campionato di A2. Ce lo ricordiamo nella finale contro Verona, giocò una grande serie. L'anno successivo in A1, sempre con gli scaligeri, ha avuto buone medie. Anche a Forlì è stato protagonista di un ottimo campionato. È un giocatore d'impatto per questa categoria, uno che ha personalità da vendere. Puntare su di lui vuol dire rompere anche con il passato. Dopo Powell, infatti, è la prima volta che Udine punta forte su un 4 americano e non su un 5. È un'ala che sa come spaccare la partita. Parliamo di un atleta straordinario e che conosce molto bene il nostro campionato. Sono convinto che anche a Udine saprà imporsi".
Resta ancora vacante il ruolo di playmaker. Cosa sta cercando l’Apu?
"L'Apu sta cercando un play che sia differente da Caroti per taglia fisica. Un giocatore che sia complementare a Lollo. L'idea è quella di comporre una coppia in grado di garantire le giuste alternative per ogni esigenza tattica. Stiamo sondando vari profili, ci vuole ancora un attimo per trovare quello più adatto alle esigenze di coach Vertemati".
A che punto siete della costruzione del roster? Siete soddisfatti dei giocatori fino ad oggi presi?
"L’Apu è soddisfatta, ha raggiunto fino ad oggi tutti gli obiettivi di mercato che si era posta. Abbiamo completato il pacchetto dei lunghi. Mancano gli ultimi tasselli negli esterni. L'idea è quella di prendere una shooting guard, che sappia determinare le partite e che ci possa garantire a bilancio un certo numero di punti. Vogliamo dei giocatori che hanno esperienza e carisma. Sarà una squadra come sempre competitiva, questo ve lo assicuro".
Avete puntato su un pacchetto di lunghi d’esperienza. Quanto conta in A2 l’esperienza e quanto conta invece la prestanza fisica?
"Ci vuole il giusto equilibrio tra esperienza e fisicità. Anche avere un pacchetto lunghi molto atletico ma non inserito correttamente nei meccanismi di squadra non rende. Ho giocato sia con Pini che con Bruttini. Sono due giocatori dal rendimento costante e che ti danno garanzie all'interno di una stagione. Forse non si vedrà tanto spettacolo sotto canestro ma sono due pivot che fanno un grande lavoro sporco e a noi questo serve. Due veterani dalla mentalità vincente e che si mettono sempre al servizio dei compagni. Due tassello importanti nella formazione di un gruppo".
Con quali obiettivi parte la nuova Apu?
"L’Apu parte con uno status che poche squadre possono vantare. Abbiamo raggiunto due volte la finale, altrettante volte siamo arrivati in semifinale. Abbiamo inoltre vinto la Coppa Italia. Risultati importanti, vuol dire che la società ha un progetto alle spalle di un certo tipo e la solidità necessaria per restare sempre al vertice. Il prossimo sarà un campionato assai competitivo ma ci faremo trovare pronti. Dalla A1 sono scese Pesaro e Brindisi, hanno budget e roster importanti e sicuramente saranno nostre rivali. Cantù e Fortitudo ci vorranno sicuramente riprovare. Poi ci sono le solite Verona e Forlì".
Il prossimo sarà il campionato della riforma, cosa cambia?
"Io sono molto contento che sia tornata questa formula. Rivedremo la vecchia A2, più meritocratica rispetto al recente passato. Chi arriva prima sale direttamente, è giusto premiare la continuità. Ho giocato e vinto questo tipo di campionato, è molto più emozionante perché la stagione regolare ha un suo peso specifico. Con questa formula l'Apu sarebbe già in A1 da due anni. Stringendo i due gironi è inevitabile poi che si alza immediatamente la qualità media. Si giocherà in piazze storiche, con tanti spettatori. Il pacchetto A2 assume un interesse maggiore. Invito i tifosi ad abbonarsi perché sarà una stagione ricca ed emozionante".
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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