"L'obiettivo sono i quaranta punti per la salvezza", aveva dichiarato Gian Luca Nani ai microfoni di DAZN prima di scendere in campo contro il Venezia. Una partita però che andava vinta, tre punti che servivano ora ma che potrebbero anche risultare fondamentali a maggio quando i conti vengono fatti e non si può più tornare indietro. 

L'Udinese scende bene in campo, domina, si presenta con una certa superiorità che il Venezia subisce in maniera dura. Questa superiorità è confermata dalle reti di Lovric prima e di Iker Bravo poi. Poi il vuoto nel secondo tempo. Due rigori contro e un uomo in meno mandano in totale confusione i friulani, che non riescono a guadagnare neanche un punto al Penzo. 

I dubbi sull'arbitraggio sfavorevole ai friulani soprattutto sul rosso a Toure scaldano gli animi della società. Ma non è solo questione di arbitri: all'Udinese nel secondo tempo è mancata soprattutto la lucidità necessaria a reagire. Ora c'è da fare della rabbia un'arma: questa è la strada che mister Kosta Runjaic dovrà intraprendere con i suoi. L'Udinese c'è, c'è stata per quaranta minuti.

Ora è necessario imparare come esserci sempre, per novanta minuti recuperi compresi, com'è stato del resto fino ad adesso. Una battuta d'arresto che dice tanto perché era la vera prova di maturità per fare un percorso diverso dalla semplice salvezza ad aprile. Nulla è perduto, ma di certo una notte come quella al Penzo non si deve più ripetere.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 31 ottobre 2024 alle 13:18
Autore: Stefania Demasi
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