Si chiude un anno ricco di emozioni per l'Apu Udine e per i suoi tifosi. Ripercorriamo insieme il 2024 bianconero dalla A alla Z.
Alibegovic:
Mirza è diventato il capitano dei bianconeri dopo l’addio di Monaldi. È sempre più leader carismatico, sia sul piano tecnico sia su quello umano. Suo padre Teoman è stato capitano e allenatore ai tempi della Snaidero: in famiglia si conosce e si respira la cultura udinese.
Bandiera:
Michele Antonutti continua a essere una bandiera per l’Apu anche dopo aver smesso i panni di cestista. Il suo primo anno da Brand Ambassador, ruolo quasi inedito in Italia, è sicuramente positivo. Il Cigno di Colloredo rimane una presenza fondamentale all’interno della società, sia per quanto riguarda il rapporto con il gruppo squadra sia per quello all’esterno, in veste di rappresentante dei bianconeri con enti e istituzioni.
Cantù:
è la squadra che nel 2023/24 ha eliminato l’Apu nelle semifinali dei Playoff. Nella stagione in corso, non essendole riuscito il salto di categoria, la squadra brianzola si presenta come una delle più accreditate rivali per la promozione in A.
Derby:
l’Apu nel 2024 ha giocato i derby con Trieste e con Cividale, segno che la cultura cestistica regionale è forte. Dopo la promozione dei giuliani, rimane quello con i ducali, diventato uno scontro di alta classifica. La speranza è che a breve il duello si trasferisca al piano di sopra.
Emozioni:
pochi altri sport sono capaci di regalare le sfumature di emozioni che sa regalare il basket. Quest’anno i tifosi ne hanno vissute molte, alcune belle (come il derby vinto contro Trieste a gennaio) e alcune meno belle (come la sconfitta al supplementare in gara 4 contro Cantù).
Fortino Carnera:
Udine chiude il suo 2024 da imbattuta in casa nel nuovo campionato, unica squadra del torneo a poter vantare questo primato. Chi viene a giocare sul parquet dei bianconeri sa che dovrà dare più del massimo per strappare una vittoria in questo fortino.
Girone unico:
il campionato di A2 dalla stagione 2024/25 diventa a girone unico, dopo vari esperimenti (girone rosso e verde, est e ovest, ecc.). Le partite sono molte, spesso in un breve arco di tempo; mai come in questa stagione nessuna partita è facile e nessun risultato è già scritto.
Hickey:
il playmaker statunitense si è trasferito a Udine dopo aver sconfitto con la sua Cantù i bianconeri negli ultimi Playoff. È un giocatore con tanti punti nelle mani, affidabile da tre punti e capace di fornire molti passaggi smarcanti ai compagni. Ha ampiamente mostrato le sue qualità con i brianzoli e ci si aspetta che possa essere determinante anche per l’Apu.
Intesa:
Udine ha dimostrato più volte nel 2024 di non essere dipendente da un singolo. Merito anche dell’intesa venuta a crearsi all’interno della squadra, in cui ogni giocatore sa quando poter essere importante e quando lasciar splendere il proprio compagno.
Jason Clark:
il suo infortunio non poteva arrivare in un momento peggiore per Udine. La sua assenza nei Playoff 2023/24 è stata un fattore decisivo, nonostante la squadra abbia lottato con le unghie e con i denti in postseason.
Keep up the good work:
Udine deve “continuare così” anche nel nuovo campionato. La strada intrapresa nel 2024 è quella giusta per togliersi più di una soddisfazione nell’anno che sta arrivando.
Linea da tre punti:
nella prima parte di stagione, la squadra di Vertemati si è affidata molto al tiro dalla lunga distanza. È la prima squadra per media tiri da tre tentati a partita (30.6) e seconda per percentuale realizzativa (38%, dietro a Rimini).
Monaldi:
il capitano ha salutato la squadra dopo la decisiva gara 4 contro Cantù per fare ritorno nel Lazio e giocare a Rieti. Diego a Udine ha lasciato il ricordo di un giocatore che non si tira mai indietro nei momenti decisivi: l’affetto è dimostrato anche dalla presenza di un Diego Monaldi Fan Club e dell’accoglienza ricevuta al suo ritorno da avversario.
Novità:
gli innesti di Hickey, Johnson, Ambrosin, Pini, Bruttini e Stefanelli rappresentano le novità nella formazione bianconera. Il fisiologico periodo di inserimento sembra essere passato velocemente: tutti i giocatori sono perfettamente integrati negli ingranaggi della squadra.
Obiettivi:
se quello principale è conquistare la promozione in Serie A, non va dimenticata la Coppa Italia: vincere un trofeo è sempre motivo di orgoglio. Udine ci proverà di nuovo nella stagione che si concluderà la prossima primavera, dopo esserci andata soltanto vicino nello scorso campionato.
Promozione diretta:
a partire dalla stagione 2024/25 una delle due squadre promosse nella massima serie sarà la prima in classifica alla fine della regular season. Un sistema più meritocratico che va a premiare chi conquista più punti in campionato. Una ulteriore occasione per il salto di categoria della Apu, arrivata troppo spesso in difficoltà nelle ultime postseason.
Quaranta:
sono i minuti in cui la squadra deve rimanere concentrata. Alcune volte l’approccio non è stato dei migliori, complice anche il numero alto di partite giocate. L’attenzione però non può e non deve mai mancare.
Roster:
Udine ha saputo costruire ancora una volta uno dei gruppi squadra migliori del campionato di A2. I giocatori che hanno lasciato l’Apu alla fine della scorsa stagione sono stati sostituiti in maniera adeguata, mentre quelli confermati rappresentano un elemento di continuità fondamentale.
Semifinali:
rappresentano il capolinea dell’ultima stagione. La sconfitta per 3-1 nella sfida con Cantù è stato l’ultimo atto di una stagione che tutti speravano finisse in ben altro modo. L’Apu cerca riscatto nel campionato 2024/25.
Tifosi:
il pubblico bianconero non ha fatto mancare il suo supporto alla squadra anche nel 2024, come dimostrano i vari sold out fatti registrare al Carnera. Il Palasport dei Rizzi nell’ultima stagione è quarto per percentuale di riempimento (87%) e sesto per media spettatori per gara (2949).
Udine:
l’Apu è una delle eccellenze del capoluogo friulano. La squadra ha potuto contare sul sostegno della città intera, ben rappresentata dalla serietà e dall’impegno profuso nel lavoro quotidiano dei giocatori.
Vertemati:
il coach milanese ha portato la squadra alle semifinali Playoff, dopo aver concluso la stagione regolare al terzo posto nel Girone Rosso. Proverà a migliorare il risultato nella sua seconda stagione sulla panchina di Udine.
Will:
determinazione, forza di volontà. Muhammad Ali una volta ha detto “The will must be stronger than the skill”: la squadra ha più volte dimostrato di poter sopperire ad alcuni limiti tecnici gettando il cuore oltre l’ostacolo. È il sintomo di un gruppo focalizzato sull’obiettivo, determinato a fare qualsiasi cosa per raggiungerlo.
Xavier Johnson:
l’ala arrivata da Forlì è uno dei migliori rimbalzisti della A2. Oltre ai rimbalzi, porta alla squadra punti e solidità in difesa; sul parquet può ricoprire anche il ruolo di centro, fornendo varie opzioni di gioco a coach Vertemati. Insieme al connazionale Hickey è una pedina fondamentale dello scacchiere bianconero.
Youonlyget1shot:
è il nickname di Instagram di Anthony Hickey. Cita la canzone di Eminem Lose Yourself che dice “You only get one shot, do not miss your chance to blow, this opportunity comes once in a lifetime”: Hickey garantisce di essere decisivo quando conta.
Zero rimpianti:
il bilancio finale del 2024 non può che essere positivo. L’assenza di Clark nei Playoff 2023/24 ha certamente pesato sull’uscita anticipata dalla corsa promozione, ma Udine ha sempre dato il massimo. La nuova stagione sta dimostrando che la squadra fa parte dell’élite di questo campionato e merita di essere una seria candidata per il titolo.
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