Ultimo bivio della stagione per la UEB Gesteco Cividale. La doppia sconfitta casalinga in pochi giorni con Verona e Torino è un campanello d'allarme perché se c'è una cosa che questo campionato di Serie A2 ci ha insegnato è che la classifica è corta, davvero corta. Le Eagles sono scivolate al nono posto e ora la strada per i playoff si complica. 

Niente di allarmante, sia chiaro, però c'è da segnalare un calo fisiologico dovuto a due fattori. Uno fisico: quattro gare in otto giorni, tutte contro avversari di primo livello, si fanno sentire sulle gambe dei ragazzi di coach Pillastrini che ora avranno una settimana intera per preparare la trasferta di Brindisi. Il secondo è mentale. La Final Four di Coppa Italia è stata una vetrina prestigiosa dalla quale di gialloblù sono usciti a testa alta ma è normale che dopo aver perso in finale (e aver solo assaporato l'idea di alzare il trofeo) ci sia uno scarico di adrenalina e tensione agonistica. 

Contro Verona e Torino è sempre stata la stessa UEB, ma con meno brillantezza e di conseguenza meno lucida nei momenti chiave dei due match. Ora serve ricaricare le pile, soprattutto quelle mentali, per decidere che tipo di finale di stagione si vuole fare. I playoff rimangono ampiamente alla portata e, al di là della posizione in cui si dovessero qualificare, le Eagles rimarrebbero una vera e propria outsider che nessuno vorrebbe incontrare. 

La Coppa Italia tuttavia doveva servire per certificare Cividale tra le grandi della Lega Due ma, vuoi per roster e forse anche per un pizzico di esperienza, questo salto non è ancora stato definitivo. Ci vuole pazienza, ma anche concretezza per chiudere bene una stagione da record (che per poco non diventava storica). 

Sezione: Focus / Data: Dom 23 marzo 2025 alle 12:27
Autore: Alessandro Vescini
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