Alessandro Orlando ha analizzato la stagione della squadra bianconera in un’intervista al Messaggero Veneto, evidenziando alcuni punti cruciali del cammino della squadra. In particolare, l’ex laterale sinistro ha parlato delle difficoltà che la formazione friulana ha avuto sulle fasce, che sono state uno dei principali punti deboli con il modulo 3-5-2. "Le corsie esterne erano con il 3-5-2 il punto debole della squadra. Eravamo abituati ad altri tipi di giocatore in quella zona di campo. Ehizibue, a destra, aveva un’impostazione maggiormente difensiva e si mostrava timido in fase offensiva. Dall’altra parte Kamara, specie per quanto riguarda i cross, si proponeva con poca continuità. Sia sulla destra, sia sulla sinistra non c’era mai stata la sensazione di pericolosità in fase offensiva", ha spiegato.

Tuttavia, Orlando sottolinea che il cambiamento tattico operato dallo staff tecnico con l'introduzione del 4-4-2 ha apportato significativi miglioramenti: "Passi in avanti si sono potuti vedere nelle ultime partite, ossia da quando lo staff tecnico ha deciso di virare sul 4-4-2. Lovric e Karlstrom sono due centrali adatti al ruolo. In fase offensiva l’Udinese passa a un 3-5-2 'elastico' e sia il francese, sia l’olandese, svariano, cambiano posizione e agiscono da mezzali. A quel punto i terzini salgono. Si cerca però di arrivare in porta sfruttando maggiormente le vie centrali, questa è l’impostazione che ha dato Runjaic".

Sul tecnico tedesco, in conclusione, ha dichiarato: “Lo riconfermerei, anche perché è da molto tempo non viene data continuità nel ruolo dell’allenatore. L’Udinese, durante questa stagione, non è mai stata coinvolta nella lotta salvezza. Adesso con Runjaic si può pensare di costruire qualcosa di interessante per quanto riguarda il futuro”.

Sezione: Gli ex / Data: Dom 23 marzo 2025 alle 12:01
Autore: Alessandro Vescini
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