L'Apu Udine tornerà in campo davanti ai propri tifosi, affrontando Pesaro nella nona giornata del campionato di Serie A2. Alla vigilia della gara è Matteo Da Ros ad analizzare il match che andrà in scena al Carnera: "È una partita di cartello, una di quelle partite che non hanno bisogno di molti pensieri ma hanno bisogno solo di essere giocate. È la prima partita di cartello vero che giocheremo al Carnera. Mi aspetto un pubblico caldo come nelle gare migliori dello scorso anno e dei campionati precedenti che ho vissuto sia da avversario che da giocatore di Udine. Mi aspetto un Carnera bello infuocato, è una squadra che si sta riprendendo dopo l'inizio di stagione complesso da tutti i punti di vista e bisogna stare molto attenti".

Sulla duttilità dimostrata da alcuni elementi a cause delle assenze: "Bisogna sacrificarsi tutti, lasciare qualcosa allo spazio comune di personale se si vuole provare a raggiungere un risultato. Penso che ieri sia stata una grande prova corale: c'è chi ha segnato meno, chi è stato meno sotto i riflettori dal punto di vista delle statistiche, ma ognuno si è presentato alla partita conscio delle problematiche fisiche e poi dei problemi di falli che abbiamo avuto durante il corso della gara, quindi questa qui è la strada giusta per passare da un gruppo di lavoro a una squadra". Infine, sui prossimi impegni ravvicinati: "È uno stretch complicato, sei partite in tre settimane con trasferte complesse come era quella di Avellino, come sarà quella  di Brindisi e come sarà quella tra due settimane a Verona. Abbiamo fatto il primo risultato, bisogna guardare un giorno alla volta e una partita alla volta in un campionato così lungo. Ovvio che incontrare Pesaro, Brindisi, Forlì, Vigevano e Verona nel giro di due settimane e mezzo sia complicato dal punto di vista tecnico, tattico e anche dal punto di vista fisico e mentale, però questa squadra è costruita per sopperire anche a tutte queste complessità che si presentano".

Sezione: Basket / Data: Mar 05 novembre 2024 alle 12:10
Autore: Alessandro Di Lenarda
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