Michele Pazienza, ex centrocampista tra le altre dell'Udinese e ora allenatore, ha parlato ai microfoni del Messaggero Veneto per dire la sua sul momento che sta vivendo la squadra bianconera: "So come l’ambiente vive questo momento. Non è facile trovare motivazioni per fare qualcosa di più una volta acquisita la salvezza. In piazza come quella di Udine, che giustamente parte con l’obiettivo di rimanere in categoria, capita a volta di incontrare queste situazioni. Le sconfitte consecutive pesano dal punto di vista mentale: col Bologna bisogna fermare questa emorragia”.

Primo obiettivo dunque ottenere almeno un punto:

“Sì ed è alla portata di questo gruppo, che è stato capace di pareggiare in casa della Lazio, per esempio. Per venire fuori dalla situazione l’Udinese deve disputare una partita “sporca”, una gara in cui deve andare a caccia di un episodio favorevole. Non bisogna per forza giocare un match con le armi e le qualità dimostrate sinora, quelle cioè che hanno permesso ai bianconeri di centrare 40 punti: prima bisogna ripartire e poi, a mio avviso, si potrà pensare di riprendere quel cammino virtuoso visto sono a poco tempo fa”.

L’approccio tattico:

«Per me l’Udinese non può, adesso, affrontare a viso aperto col Bologna, che è una squadra forte, con giocatori di qualità e che soprattutto vive sulle ali dell’entusiasmo. I risultati che sta ottenendo stanno dando valore al grande gioco che esprime. Mi aspetto i bianconeri compatti e pronti a ripartire, caratteristiche che hanno già fatto vedere di avere nelle precedenti stagioni. Servirà disputare una partita abbottonata, con la squadra pronta a soffrire».

L’assenza di Thauvin:

“Per quanto il francese sia veramente un grande talento, che ho avuto il piacere di vedere da vicino da avversario con l’Avellino. Un solo calciatore non può spostare in maniera così forte gli equilibri di una squadra. Si ragiona sempre attraverso il gruppo, questo è l’aspetto più importante. E da qui l’Udinese deve ripartire per prendere quel risultato positivo utile a rialzarsi”.

Il ricordo delle sue due avventure a Udine e della gestione Spalletti:

“Grazie ai bianconeri ho avuto l’opportunità che mi ha cambiato la carriera. In Friuli sono stato bene. Il mister è un allenatore formidabile, che ha avuto il grande merito di saper evolversi. Lo Spalletti di oggi non è quello di vent’anni fa, si è adeguato ai cambiamenti del calcio”.

Sezione: Notizie / Data: Dom 27 aprile 2025 alle 10:00
Autore: Davide Marchiol
vedi letture
Print