L’Udinese, a quattro anni di distanza dall’addio di Duvàn Zapata, ha di nuovo un centravanti di spessore e, soprattutto, prolifico. È questa la sensazione data dal vedere muoversi in campo con la maglia bianconera Beto Betuncal. Il soprannome di “Haaland portoghese” affibiatogli in patria sembrava troppo altisonante sulle prime. L’avvio di stagione però sta smentendo anche i pensieri dei più scettici. Al netto di un periodo di adattamento, il numero 9 ha trovato tre gol consecutivi in tre gare, con il sigillo odierno contro l’Atalanta che ha portato un altro ottimo punto delle zebrette, quando ormai la gara sembrava indirizzata ormai verso la vittoria nerazzurra.

Cercato per tutta l’estate, Beto è arrivato in quel di Udine all’ultimissimo giorno di mercato, con l’ufficialità data ben dopo il gong, quando ormai si pensava che i friulani avessero chiuso senza un colpo in avanti. Invece la società bianconera, nonostante la mancata cessione di Okaka trasferitosi poi in Turchia, ha deciso di rompere in zona Cesarini gli indugi, con un prestito con obbligo di riscatto che porterà a un esborso importante. L’affare infatti, tralasciando le clausole varie, è stato chiuso sulla base di 7 milioni più di 3 bonus.


Un investimento importante per una punta importante? I numeri attualmente dicono questo. Con la maglia della Portimonense Beto ha realizzato la stagione scorsa 11 gol in  30 presenze, poi in questa stagione è sceso in campo nelle prime tre gare della Liga Portugal con due marcature. Queste sommate ai tre gol consecutivi in Serie A ci parlano di un avvio di stagione da 5 gol. Cifre di un certo livello se consideriamo che parliamo di un classe ’98.

Ancora giovane e con grandi margini di miglioramento. Beto si sta dimostrando sempre più attaccante moderno. Contro Sampdoria, Bologna e Atalanta oltre alla fisicità ci ha messo tanta gamba, sfruttando le ripartenze, avvicinandosi per caratteristiche ad attaccanti considerati completi sulla scia di Abraham della Roma e Osimhen del Napoli come suggerito da Gotti post gara con gli orobici. Può ancora crescere, sfruttando ancora meglio il suo fisico e giocando un po’ di più la palla con i compagni. Il futuro però sembra essere veramente luminoso, per l’ennesima scoperta dei Pozzo.
Sezione: Focus / Data: Dom 24 ottobre 2021 alle 15:57
Autore: Davide Marchiol
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