L’arrivo in Friuli di Pizarro ha costruito un vero e proprio ponte lungo 12.500km che collega il Cile con Udine. In migliaia i tifosi connazionali dell’ex Colo Colo che hanno iniziato a seguire con costanza i profili dell’Udinese, e per capire perché tutto questo affetto nei confronti del giocatore abbiamo indagato sul suo percorso calcistico in Cile. Una ricerca che ha svelato come Damian Pizarro sia partito dall'essere un collegiale insoddisfatto fino a diventare "El Haaland de Macul”

Da piccolissimo sceglie di intraprendere il suo percorso nel calcio che conta dalle giovanili della “U”, l’Universidad de Chile, non per una scelta di cuore, bensì logistica. Già agli albori della sua carriera infatti era stato contattato dalla sua squadra preferita, il Colo Colo, ma abitando troppo lontano dalla sede degli allenamenti (doveva prendere autobus, metropolitana e un tragitto a piedi), optò per unirsi all’ ”U” che distava solo poche fermate di autobus. Percorso turbolento quello all'Universidad de Chile, fatto di bullismo e punizioni giudicate eccessive dal calciatore, fino ad arrivare alla goccia che ha fatto traboccare il vaso: la non convocazione ad un torneo in Argentina a causa di un fastidio muscolare. Lo stesso Pizarro ha provato a sottoporsi a dei testi fisici per dimostrare di essere in grado di affrontare quella che sarebbe dovuta essere la sua prima tournée. Sogno però rimasto tale dato il rifiuto del suo professore che voleva solo giocatori nel pieno della loro forma fisica. Un colpo all’orgoglio del cileno che ha quindi deciso di terminare la sua esperienza all’U per abbracciare ciò che il suo cuore desiderava fin da bambino: diventare un calciatore del Colo Colo. Già da piccolo aveva attirato le attenzioni di Daniel Moron, ex portiere e istituzione del club di Macul, e dopo un provino flash durato soli 20 minuti si sentì dire: “Basta, mancano solo i documenti”

È il 22 gennaio 2019, Damian è ufficialmente un giocatore del Colo Colo. La rapida scalata dei settori giovanili lo porta ad aggregarsi stabilmente in prima squadra a gennaio 2023, dove partita dopo partita è riuscito a conquistarsi il soprannome di “El Haaland de Macul”, per via delle sue doti fisiche e di finalizzazione fuori dal comune. Caratteristiche riassunte nel gol da copertina dell’attaccante nel derby di Copa del Chile contro l’Universidad Catolica, partita nella quale l’attuale bianconero è entrato nelle grazie del tifo “Cacique”. Rete sviluppata grazie al recupero alto di Pizarro sulla tre quarti, involatosi in direzione del vertice destro alto dell’area di rigore per poi scagliare la sfera radente al suolo sul palo lontano. Un timbro di un’importanza tale da garantirgli risonanza calcistica in tutto il paese fino a diventare oggetto di dibattito per le convocazioni della Nazionale.

Il 2023 è stato infatti un periodo di magra in quanto a realizzazione offensiva per la Roja, e un ricambio generazionale sarebbe potuto essere uno dei fattori chiave per cercare la tanto sperata inversione di rotta. Nel pieno dell'emergenza in attacco del Cile, la leggenda Patricio Yàñez sgancia la bomba: “Preferisco che la Roja convochi l’Haaland de Macul (Pizarro, ndr.), lo dico con sinceramente e con assoluta serietà”.

Un raggiungimento precoce di tali obiettivi motivato anche dalla maniacalità con cui Pizarro cura ogni singolo allenamento. Il numero 9 ha la mentalità di chi vuole fare di tutto pur di migliorare, ammettendo di rimanere sui campi di allenamento anche mezz'ora o un'ora in più rispetto ai suoi compagni per smussare i suoi limiti. Non sarà un caso quindi se al Bruseschi lo vedremo fermarsi oltre il rompete le righe di Runjaic per continuare a lavorare sugli aspetti del suo gioco, perché, rubando una citazione di una vecchia (ma forse non più così) conoscenza dell'Udinese, si sa: i campioni sono così. 

Sezione: Focus / Data: Sab 27 luglio 2024 alle 08:00
Autore: Andrea Bigetti
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