Il tanto atteso ritorno di Alexis Sanchez all'Udinese è finalmente diventato realtà. Un rientro, quello del cileno, in quella che è stata la casa del niño maravilla dal 2008 al 2011, quando arrivò a Udine appena ventenne. In quegli anni è nato il giocatore che ora conosciamo, un talento pieno di fantasia e qualità tecniche privilegiate, che ha poi intrapreso un percorso e una carriera da ricordare. Ora, la sua nuova avventura in bianconero chiuderà un cerchio che si è aperto 13 anni fa con la sua partenza, direzione Barcellona. 

Un ritorno tra i più romantici del calcio moderno, che ha portato un enorme coinvolgimento a livello emozionale in tutto il popolo friulano. Se il ritorno di Sanchez ha scaldato e rianimato molti cuori bianconeri, va anche detto che quello del cileno non è il primo caso di ritorni in bianconero di questo tipo. L'ultimo, in ordine cronologico, è sicuramente quello del Tucu Pereyra. Anche per l'argentino, sono stati tre gli anni vissuti con la maglia dell'Udinese alla prima esperienza in Friuli, cominciati proprio nel 2011, nell'anno in cui Sanchez partì. Nel 2014 poi il trasferimento alla Juventus, prima di approdare al Watford e di fare definitivamente ritorno all'Udinese nel 2020. Negli ultimi quattro anni il Tucu è stato uno dei fari del centrocampo bianconero e si è preso spesso la responsabilità di trascinare la squadra nei momenti di difficoltà. Forse la sua esperienza con l'Udinese avrebbe meritato una fine diversa, ma ora per lui si presenteranno nuove sfide, questa volta con la maglia dell'AEK Atene. 

Un altro apprezzato ritorno fu quello di Felipe, che dopo aver vestito per 8 anni la maglia bianconera dal 2002 al 20210, tornò in Friuli nel 2015, fornendo grande esperienza ad una squadra che in quegli anni cominciò a vivere anni di difficoltà in termini di risultati, dopo aver fatto grandi cose fino a pochi anni prima. L'amore di Felipe per il Friuli è stato poi dimostrato anche  in questi ultimi anni, quando il difensore ha proseguito la sua esperienza da giocatore nelle serie minori della regione, vestendo le maglie di Manzanese, Torviscosa e Gemonese. 

Un altro grande rientro, di un giocatore molto amato dalle parti di Udine, è stato quello di Giampiero Pinzi. L'ex centrocampista ha vestito la maglia bianconera per tredici anni: prima dal 2000 al 2008, poi dal 2010 al 2015, dove ha contribuito a scrivere pagine importanti del club sotto la gestione Guidolin. In mezzo, l'esperienza al Chievo tra il 2008 e il 2010, l'unica parentesi fuori dal Friuli in questi quindici anni. 

Sempre nei primi anni 2000, possiamo invece ritrovare il ritorno in bianconero di David Di Michele. Una prima esperienza vissuta in Friuli tra il 2001 e il 2002, poi il ritorno in bianconero nel 2004 per due stagioni, componendo un reparto offensivo di grande valore assieme a Iaquinta e Di Natale. In quegli anni arrivò la storica qualificazione in Champions League, sotto la guida tecnica di Luciano Spalletti. 

Anche Nestor Sensini fa parte di questo club di grandi ritorni in bianconero. Il difensore argentino debuttò in Italia proprio all'Udinese, nel 1989, collezionando nella sua prima esperienza bianconera ben 149 presenze in quattro anni. Il classe '66 rientrò a Udine nove anni dopo, nel 2002, rimanendo in Friuli fino alla fine della sua carriera da calciatore, terminata nel 2006. 

Tornando invece molto indietro nel tempo, senza fermarci solo agli anni recenti, il primo grande ritorno che possiamo annoverare nella storia dell'Udinese è quello di Arne Selmosson. L'attaccante svedese debuttò in Italia proprio con l'Udinese tra il 1954 e il 1955, prima di diventare grande con le maglie di Lazio e Roma. Poi, nel 1961 il ritorno a Udine per tre anni, dove chiuse la sua carriera con la maglia dei friulani cucita sulla pelle. 

Molti altri sono stati i ritorni di giocatori che hanno vestito la maglia bianconera in più occasioni, anche se non tutti hanno lasciato poi grandi ricordi. Negli ultimi due anni inoltre, c'è chi è tornato a Udine in vesti diverse da quelle di giocatore: stiamo parlando di Andrea Sottil e Gokhan Inler. Per il primo, dopo aver vestito la maglia bianconera sul rettangolo di gioco a cavallo tra la fine degli anni novanta e l'inizio degli anni 2000, è arrivata la chiamata del club friulano che lo ha ingaggiato come allenatore. La sua avventura è durata un anno e mezzo, prima dell'esonero avvenuto lo scorso Ottobre. Per l'ex centrocampista svizzero invece, la nuova vita bianconera nei panni di dirigente è appena cominciato, lasciando però intravedere in poche settimana grande intraprendenza e determinazione anche in questo ruolo. 

Sezione: Focus / Data: Dom 11 agosto 2024 alle 12:05
Autore: Mirko Mauro / Twitter: @mirkomauro95
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