Guido Bagatta era tra gli ospiti presenti alla cena dell'APU Udine dedicata agli sponsor post promozione. Queste le sue parole:

“Udine torna sulla mappa del basket dopo 16 anni. La mappa del basket italiano aveva bisogno di Udine, negli anni Settanta Udine ha fatto il basket. Nel 1973 sono stato trascinato da mio papà, che era dirigente della seconda squadra di Milano, la Pro Patria, per fare un’amichevole con l’allora Snaidero. In quella Snaidero giocava Jim McDaniels, prima scelta assoluta dell’ABA, l’altra lega rispetto alla NBA. Dopo Udine è andato nei Lakers. Udine merita questo posto, anche per tutti gli altri passati per di qui. Si nominava Dalipagic, a Udine aveva una media di 30 punti a partita. Vujacic, che ha vinto due anelli ai Lakers, è cresciuto qui. Jerome Allen, in pochi se lo ricordano, è viceallenatore dei Detroit Pistons. Nella storia di Udine ci sono tante figure importantissime. L’importante è aver trovato una piazza clamorosa, una società sana, un’ottima squadra fatta da Gracis per Vertemati. Le griglie vedevano Udine da tutt’altro parte, ma qui sono arrivati tutti giocatori che avevano qualcosa da dare e dimostrare. A partire dai due americani fino agli italiani. La bravura è stata quella da parte di Andrea di trovarli, poi Adriano ha tirato fuori qualcosa da ognuno di loro. Ho chiesto prima a Vertemati chi lo abbia sorpreso di più, mi ha risposto tutti, perché tutti hanno dato qualcosa in più. Udine ha giocato con un pivot considerato undersize, eppure ha dominato in lungo e in largo. Johnson è giocatore che ha senso della posizione. La fortuna ha aiutato, ma c’è stata bravura nel metterli insieme. Questa squadra non ha fatto un miracolo, nello sport è da usare poco, nello sport di squadra in un campionato così lungo il miracolo non esiste. E’ bravura, un po’ di fortuna, consistenza. Questa piazza è meravigliosa, il palazzetto Primo Carnera è un po’ âgé, ma Venezia ha vinto due Scudetti nel Taliercio che è a sua volta âgé. Udine continuando così potrà costruirsi un palazzetto come è stato rifatto il Friuli che è meraviglioso. Ci sono tutti gli elementi per il successo. La squadra di Serie A1 sarà diversa, si possono inserire più stranieri, ma Gracis saprà cosa fare. Ho accettato con molto piacere l’invito e ho preso subito la palla al balzo, venendo in una terra importante per la mia famiglia. Negli anni Ottanta poi il nord est era veramente la capitale del basket. Non vedo l’ora di tornare per vedervi in A1, sono sicuro che farete le cose per bene. Non è detto che avere superstar ti porti all’arrivo, per merito di tutte le componenti si può arrivare lontano e chioso con i complimenti alla famiglia Alibegovic. Tutti hanno fatto il miglior lavoro possibile”.

Sezione: Notizie / Data: Mar 29 aprile 2025 alle 14:14
Autore: Davide Marchiol
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