Anche se non sarà membro della rosa bianconera 2024/25, Deulofeu sta continuando a lavorare duro per lo scatto decisivo in vista della ripresa totale dall'infortunio. La luce in fondo al tunnel si sta facendo sempre più intensa per lo spagnolo, che dopo aver passato dei periodi negativi è pronto a togliersi qualche soddisfazione. Recentemente è stato ospite del canale Twitch Jijantes Futbal Club, dove ha parlato del suo ultimo anno e mezzo: “Non aver potuto giocare a calcio le scorse due stagioni è una delle cose che mi hanno fatto più male. Dovevo prima affrontare la lesione, ma l'altro problema erano i miglioramenti frenati a causa del liquido nelle ginocchia, che continuava a provocare un'infiammazione. Finchè non mi sono ristabilito del tutto non ho potuto correre. Senza la vicinanza delle persone che mi circondano e del modo in cui ho organizzato la mia vita negli ultimi 5 o 6 anni, non ne sarei uscito”. Prosegue parlando del recupero dall'infortunio: In seguito ai primi mesi di recupero, credi che non manchi molto, ma poi ti accorgi che non è così”.

Continua spiegando la scelta del congelamento del contratto con l'Udinese

“Il club mi ha atteso per oltre un anno e mezzo, e mi sono sentito di fare un gesto verso di loro. Il mio contratto scade nel 2026, l’avevo rinnovato l’anno scorso. Ho deciso di ascoltare il mio corpo, così da prendere il tempo necessario per tornare al 100%. Per me è fondamentale sapere che c’è la società che mi aspetta, dato che sanno come lavoro, e conoscono i miei preparatori. Sanno che se riesco a tornare a giocare a calcio, la mia carriera sarà ancora lunga. A inizio 2024, ho dovuto fare un trattamento che ha portato a progressi lenti ma graduali. Sono piccoli step che hanno fatto si che potessi tornare ad allenarmi in campo. Oggi alla quarta sessione sono riuscito a correre: l'articolazione non mi ha dato fastidio. Penso che da ora il recupero inizierà ad accelerare, poichè sento che il ginocchio risponde bene agli stimoli a cui viene sottoposto".

L'attenzione mediatica è stata pesante per il giocatore, che dice: 

"So che la stampa, la dirigenza, l’ambiente voglia averti in squadra, perché la tua presenza conta, ma per necessità mi sono dovuto allontanare perché la mia testa non riusciva più a sopportare che 50 persone, che sono quelle che ogni giorno trovi in spogliatoio, ti chiedano cosa succede, quanto manca, e come stiano andando i progressi. Era insopportabile, non ce la facevo più. Il rimedio è stato quello di rimanere a casa con mia moglie e i miei figli, circondato dai miei amici che sanno esattamente come sto e che se c’è qualche progresso sono io a dirglielo. E’ stata l’occasione per passare più tempo con la mia famiglia e uscire da quella bolla che senza volerlo psicologicamente ti fa male, perché mentalmente vorresti solo un po’ di pace”.

Sezione: Notizie / Data: Ven 05 luglio 2024 alle 16:58
Autore: Andrea Bigetti
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