Ogni sconfitta può offrire una lezione, un opportunità di ripartire. Quella di Bergamo, poi, si potrebbe definire una sconfitta a metà. A metà perché comunque l'Udinese è migliorata su alcuni aspetti e perché, nonostante davanti ci fosse una big in splendida forma, i friulani sono riusciti a portarsi in vantaggio e a dominare un tempo di partita. 

Addirittura, l'Atalanta è apparsa anche in difficoltà ad un certo punto della partita: i bergamaschi erano poco reattivi, i tentativi di salire venivano spesso smorzati e la linea offensiva si attivava poco, venendo murata dal trio difensivo "friulano". L'Atalanta si era trovata così in difficoltà solamente contro l'Inter. 

L'Udinese, nel corso della prima parte di match, ha sfiorato il gol con Sandi Lovric, con Davis, con Touré; ha colpito una traversa con Payero ed ha infine trovato il vantaggio grazie ad un bolide di sinistro di Kamara. 

Al rientro in campo, tuttavia, i friulani si sono privati dei tre punti da soli: prima arriva il gol di Pasalic, da un assist di Bellanova reso possibile da un errore di Touré,  poi sempre su un cross dell'ex Inter e Torino, ancora Touré interviene in maniera un po' goffa e mette il pallone nella propria porta. Queste due azioni hanno lasciato parecchio amaro in bocca a mister Runjaic ed i suoi ragazzi, ma devono fungere da punto di ripartenza. 

L'Udinese è calata nel secondo tempo, tuttavia è migliorata in un aspetto che ultimamente stava preoccupando: quei momenti di black out totale in cui i bianconeri non riuscivano a reagire e tornare in partita. 

A Bergamo i friulani sono riusciti a superare questo loro momento, non scomparendo totalmente dalla partita. Il match al Gewiss Stadium dev'essere per l'Udinese un punto di svolta: deve essere occasione di crescita, un momento da cui i bianconeri possono trovare modo di ripartire e di trovare un po' di continuità - cercando anche di concretizzare meglio, segnando qualche gol in più. 

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 11 novembre 2024 alle 12:06
Autore: Stefania Demasi
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