Complici un calendario difficile e qualche errore arbitrale di troppo, la squadra di Runjaic ha subito nell’ultimo mese una battuta d’arresto repentina per la scalata verso le zone alte del campionato. La sosta arriva quindi in un momento di stallo per i bianconeri, che possono utilizzare queste due settimane a disposizione per ritrovare fiato e rivedere qualche piano tattico. Ciò che si è visto però a Bergamo però, fa comunque intuire che l’Udinese abbia i mezzi per continuare ad occupare la zona sinistra del tabellone, con l’Atalanta che è riuscita a strappare i 3 punti dalle mani di Runjaic dopo una partita giocata alle corde del ring. Ecco quindi gli Up&Down della settimana:

UP

Davis: Ci ha messo un po’, ma finalmente stiamo vedendo il vero volto dell’ex Aston Villa. Attaccante che per buona parte del match ha sovrastato fisicamente e tatticamente Hien, che veniva da un’ottima prestazione giocata la settimana precedente contro il Napoli. Fa da punta di raccordo, ma quando c’è da sfidare il difensore a campo aperto, l’inglese non si tira mai indietro. La versatilità di un calciatore del genere può far solo che bene ad una squadra che fa dello sviluppo in velocità parte centrale del suo modo di interpretare le partite. Fattore che quindi garantisce a Runjaic la possibilità di alternare la fisicità e il gioco aereo di Lucca, alla manovra dell’azione più elaborata con Davis.

Kamara: Ancora una volta il sinistro del laterale bianconero incide nel match. La rete dell’ivoriano aveva infatti sublimato la prestazione nei primi 45 minuti dell’Udinese, coronando un forcing incessante in casa di un’avversaria come l’Atalanta con una rasoiata mancina. Conduce una gara attenta, lasciando il posto a Zemura dopo 67 minuti.

La Sosta: Questa volta, l’arrivo della pausa Nazionali può essere vista di buon occhio in casa Udinese. Due settimane infatti, in cui Runjaic ritroverà Atta e Kristensen, appena rientrati dall’infortunio, potendo così dare una mescolata alle carte in termini di rotazione nella rosa. Giorni in cui il tecnico tedesco potrà lavorare al meglio per la preparazione alla sfida contro la diretta avversaria Empoli, sfida che assume il sapore di una prima sliding door all’interno del campionato.

DOWN

Di Bello e il VAR: Partita sicuramente condizionata da qualche decisione arbitrale più che rivedibile. La più grave resta sicuramente il fallo da rigore non dato, con il VAR che ha peccato di troppa sufficienza nel non richiamare Di Bello al monitor per una revisione. Meno eclatanti, ma altrettanto oppugnabili le altre due decisioni del direttore di gara sul gol annullato a Davis e sulla gomitata di Ruggeri sul volto di Lovric. Anche Calvarese, ex arbitro di Serie A si è ritrovato a commentare questi episodi tramite il suo profilo Instagram, scrivendo: “Manca un calcio di rigore per i bianconeri nel primo tempo. Il contatto col pallone è punibile”, prosegue “Dubbio su una gomitata rifilata da Ruggeri a Lovric, non c’è sicurezza se sia avvenuta dentro o fuori l’area di rigore. Sarebbe stata punizione diretta nel primo caso, penalty nel secondo. In entrambi i casi sarebbe dovuto scattare il cartellino giallo”.

Lucca: Ci aveva abituato a buone prestazioni da subentrato, cosa che però a Bergamo non si è ripetuta. Dura trovare nell’arco dei 37 minuti giocati dall’italiano un’azione pulita, con il numero 17 che ha più volte sbattuto sul muro difensivo nerazzurro. La non convocazione di Spalletti per le due gare di Nations League può aver condizionato in negativo la partita di Lucca, che però ora ha due settimane per concentrarsi al massimo sugli allenamenti per recuperare la titolarità. Posto negli undici di partenza che con l’exploit di Davis non è più tautologico, un fattore che può quindi essere ulteriore motivo di spinta emotiva per l’ex Ajax, consapevole di dover fare necessariamente di più.

Touré: Seconda partita, dopo quella con il Venezia, condizionata da un errore (questa volta fortuito) del braccetto francese. Ambientamento in Serie A che finora per Touré non sta andando nel migliore dei modi, tanti gli aspetti ancora da limare, tra cui anche la gestione emotiva nell’arco del match. Non può infatti passare inaspettato il cartellino giallo speso per un fallo di reazione, un errore che sottolinea ulteriormente come al difensore serva un po’ di tempo in più per guadagnarsi una titolarità stabile.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 12 novembre 2024 alle 08:00
Autore: Andrea Bigetti
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