Il rientro dalla sosta ha posto innanzi al percorso dell'Udinese il primo vero esame di maturità della stagione. Ad Empoli infatti, i bianconeri erano chiamati a buttare altra legna sul fuoco per alimentare la fiamma viva delle speranze di una cavalcata europea, che vede però ancora una volta affievolirsi dopo l'1-1 del posticipo. Uomini di Runjaic che si approcciano alla gara con tutto un altro volto rispetto a quello visto la scorsa a giornata a Bergamo, mostrandosi poco arrembanti e facilmente arginabili. Complice uno spento Thauvin, la manovra offensiva ha faticato e non poco contro la retroguardia azzurra, che agevolata dalla poca fantasia bianconera dalla tre quarti di campo in poi, è riuscita lungo tutto l'arco della gara a confinare gli assalti dell'Udinese. Sono però fuori dal Castellani che giungono le buone notizie in casa friulana. Si è rivisto infatti il Nino Sanchez al Bruseschi, con il cileno che ha svolto un allenamento personalizzato che gli ha permesso di tornare a prendere confidenza con il pallone. Ecco quindi gli Up&Down della settimana:

UP

I subentrati. Rimettere in piedi un match bloccato come questo dal punto di vista tattico non era cosa facile per Runjaic, al quale va sicuramente dato il merito di aver saputo risistemare la squadra dal secondo tempo in poi. Tutte le sostituzioni effettuate dal tecnico tedesco si sono rivelate vincenti, facendo così finalmente ingranare il motore di un'Udinese a diesel. L'ingresso dei giocatori nella seconda frazione porta con sé anche un nuovo sistema di gioco, con l'ex Legia Varsavia che ha deciso di approcciare gli ultimi 45' con un inedito 4-3-1-2, rimodulando l'attacco a 2 in un tridente gestito da Davis, Lucca e Thauvin. Scelta rivelatasi vincente e che darà sicuramente al tecnico nuove configurazioni in campo per gli undici di partenza.

La rete di Davis. Non una delle migliori partite in bianconero per l'inglese, che comunque è riuscito a risultare decisivo ai fini del risultato. Continua dunque il percorso di crescita di Davis, che già a Bergamo aveva lasciato il segno con una prestazione di livello, alla quale era mancato solamente il gol per essere coronata. Rete che arriva nel momento più delicato della partita, con una girata di testa dell'ex Aston Villa su corner da calcio d'angolo  battuto da Lovric. Solo segnali positivi provenienti dell'attaccante, che gara dopo gara si sta caricando sulle spalle il peso offensivo della manovra d'attacco friulana.



Sanchez in via di recupero. Il cileno inizia finalmente a vedere la luce in fondo al tunnel del suo percorso di riabilitazione. Nell'ultima seduta di allenamento aperta al pubblico al Bruseschi infatti, l'ex Arsenal ha condotto una sessione differenziata, che ha visto come novità il ritorno del pallone tra i piedi del calciatore. Il ritorno di Sanchez nell'organico bianconero é quindi sempre più vicino, con i tifosi che non vedono l'ora di poter riabbracciare sul campo il proprio beniamino.

DOWN
Il primo tempo. Se negli Up abbiamo elogiato l'approccio alla seconda frazione, tra i bocciati bisogna evidenziare la brutta Udinese vista durante i primi 45 minuti di gioco. Bianconeri apparsi totalmente in palla, con poche idee in mezzo al campo e una continua manovra orizzontale che non ha fatto altro che portare il match sui binari voluti da D'Aversa. Sorprende la scelta di Runjaic di schierare Zarraga tra i titolari anziché Ekkelenkamp, decisione che però non ha dato credito alla fiducia data dal tecnico tedesco allo spagnolo.

L'episodio arbitrale. L'episodio del calcio di rigore non concesso ai bianconeri ad Empoli merita due righe. Pallone che sbatte sul braccio largo di Cacace, che in caduta devia inevitabilmente una traiettoria che sarebbe destinata verso la porta difesa da Vasquez. L'ex arbitro di Serie A Giampaolo Calvarese, descrive su Instagram così l'accaduto: “Il braccio (di Cacace, ndr.) si sta per appoggiare terra, e da regolamento non dovrebbe essere falloso; va ricordato però che questo accade quando il braccio è funzionale all'appoggio in caduta a un'eventuale intervento con il piede - come nel caso di una scivolata. Qui, invece, il braccio è verso il terreno solo per "effettuare una parata" e non per colpire la palla con il piede”.

Thauvin. Prova sbiadita del francese, che ad Empoli mostra come gli occorra ancora del tempo per tornare a regime. Fatica a portare sul campo tutto l'estro che possiede, perdendo più volte il possesso della palla negli uno contro uno ingaggiati. Impegna solo una volta il portiere avversario con un tiro dal limite senza però impensierire troppo l'estremo difensore. Domenica sarà la seconda prova di maturità per un'Udinese che avrà inevitabilmente bisogno del suo leader.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 26 novembre 2024 alle 15:11
Autore: Andrea Bigetti
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