Diego Fabbrini, ex giocatore dell’Empoli e dell’Udinese, ha parlato ai nostri microfoni per ripercorrere qualche passaggio della sua carriera tra le due squadre. Il fantasista formò con Di Natale la coppia d’attacco per il terzo posto finale nella stagione 2011-2012 ed è proprio da lì che si parte: “Arrivammo terzi, in quel tempo l’Udinese era molto forte. In quel momento in Champions League ci andavano tre squadre, è stata una cosa veramente bella. Oggi è molto difficile arrivare tra le prime tre, ma in quegli anni l’Udinese ci riusciva, se non era terza era quarta”.
Con Di Natale hai formato una coppia d’attacco che dava pochi riferimenti agli avversari:
“Giocare con Totò poi era semplice (ride ndr). Però era una squadra forte a partire dal portiere, c’era Handanovic. Poi, infatti, tanti ragazzi di quella squadra hanno giocato nell’Inter, nella Juventus, era una squadra forte”.
Che esperienza è stata quella all’Udinese?
“Positiva, a Udine sono stato bene, dal punto di vista calcistico è stato il punto più alto della mia carriera, ho avuto la possibilità di fare i preliminari di Champions, partite di Europa League. In Inghilterra ho fatto una bella esperienza, sono sempre stato affascinato dal calcio inglese, da come vivono il calcio, l’ho accettata e ci sono rimasto circa 7 anni”.
Sanchez ha scelto di ritornare a Udine:
“E’ un giocatore forte, se sta bene può sicuramente fare bene e fare la differenza, quello è sicuro. Il calcio oggi è talmente veloce che bisogna stare bene fisicamente, però se si sta bene fisicamente poi i valori vengono fuori”.
Giocatori come te vengono ora cercati forse anche un po’ meno?
“Non saprei, quello che è sicuro è che cambiato, è cambiato il gioco, sono cambiate le dinamiche, sono passati 10 anni. Sì forse sono qualità che vengono richieste un po’ meno in questo tipo di calcio, vengono chieste altre caratteristiche”.
Hai visto l’Udinese quest’anno? Che idea ti sei fatto?
“Sì ogni tanto qualche partita l’ho vista, è una buona squadra, è partita molto forte e penso stiano facendo un buon campionato”.
Ora stai giocando a San Benedetto?
“Il campionato è lungo, bisogna vedere come si va avanti, l’obiettivo è la promozione però mancano ancora tante partite.
Hai provato un po’ tutte le categorie del calcio italiano, trovi che ci siano differenze sostanziali nei vari livelli?
“Ci sono poi anche alcune dinamiche, ci vuole un po’ di fortuna, però differenze tra le varie categorie ce ne sono. Felipe è stato un signor giocatore, con tanti anni di Serie A, quando scendi di categoria devi capire poi i momenti, c’è anche un discorso psicologico, i fattori di differenza tra le varie categorie ci sono”.
Ti stai trovando bene a San Benedetto?
“Mi sto trovando bene, avevo già vissuto qua anche con la famiglia. Meglio di Londra? Mi sono trovato bene in entrambi i posti. Due stili di vita molto diversi ma mi sono trovato bene in entrambe le città”.
Conosci bene anche l’Empoli essendo cresciuto lì:
“Sì a Empoli ho fatto tutto il settore giovanile, ci ho fatto tanti anni, hanno la loro filosofia, sono competenti, stanno facendo benissimo. Può essere una sfida importante sì, però è presto per dire se sia un crocevia, penso che faranno un buon campionato entrambe”.
Hai mai battuto Di Natale in una gara di punizioni?
“No, impossibile (ride ndr).
Eri considerato uno dei giovani più promettenti della tua generazione:
“Non ci ho mai pensato più di tanto, pensavo a giocare e a divertirmi, da quel punto di vista non mi ha pesato”.
Il Fabbrini del futuro cosa farà?
“Sinceramente non lo so, vediamo, ho girato tanto e voglio stare vicino alla famiglia. Voglio continuare a giocare ancora per qualche anno”.
Ora l'Udinese punta su un tecnico come Runjaic che arriva da un calcio dove spesso le squadre non sono molto considerate:
“Là ci sono comunque squadre che fanno le coppe e che sono buone squadre, c’è una differenza importante tra le prime 8 e le altre quello sì”.
Quando ti rivedremo a Udine?
“Purtroppo è un po’ fuori mano rispetto a San Benedetto (ride ndr), però ho ancora amicizie e conoscenze, quando riesco a passare mi fermo sempre però”.
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