La scorsa estate la UEB ha deciso di investire forte sul proprio futuro, assicurandosi uno dei giovani più interessanti della pallacanestro italiana. Stiamo parlando di Leonardo Marangon. 18 anni soltanto ma già miglior giovane della scorsa Serie B e punto fermo della nazionale azzurra U18. Un talento ma anche un ragazzo a cui va dato il giusto tempo per crescere. Prima vera esperienza lontano da casa, tra i grandi, dopo qualche difficoltà ora finalmente ha iniziato a far capire a tutti di che pasta è fatto. Con il classe '05 abbiamo fatto il punto della situazione sul suo percorso di crescita e sul momento che le Eagles stanno attraversando.

Sei ancora giovane e devi conciliare la vita da atleta e quella da studente, com’è questa doppia vita?

“Devi iniziare un po’ a carburare, cambiano le abitudini, però poi dopo le prime settimane prendi il ritmo. Magari in trasferta ti porti computer e libri per studiare ugualmente, non è impossibile, si fa. Quest'anno avrò anche la matura. È un obiettivo, come lo è raggiungere i playoff con la UEB".

A scuola il fatto di giocare Serie A ti rende un po’ speciale?

“Mi comporto normalmente, sono un ragazzo come gli altri. Sono in una bella classe, sono felice".

Come ti senti a Cividale e come va questa stagione in A2?

“A Cividale mi sto trovando davvero bene, all’inizio chiaramente ho avuto qualche difficoltà, ora mi sento un po’ più sicuro e migliorato, lavorando tutti i giorni. Qui c'è un pubblico stupendo, mi ritengo fortunato a giocare qua”.

Le tue prestazioni stanno crescendo, finalmente riesci ad incidere come sai. A cosa è dovuto questo scatto?

“Allenamento, lavoro con il coach, ore e ore in palestra. Devo dire che i miei compagni mi hanno aiutato molto, hanno cercato di inserirmi senza mai escludermi. Coach e società mi hanno sempre mostrato fiducia”.

C’è un compagno che ti ha aiutato maggiormente?

“A livello cestistico un po’ tutti, a livello di amicizia e in città ho creato un bel rapporto con Isotta, prima che andasse via con Furin”.

Avere a che fare con un maestro di basket come Pillastrini tutti i giorni com’è?

“Abbiamo un bel rapporto, è molto professionale, mi dà tante indicazioni e io cerco di portarle in campo”.

Dove senti di dover crescere per essere davvero pronto?

“Sicuramente nel tiro dalla lunga devo migliorare, la gestione delle situazioni su quando passare la palla al compagno e quando a un altro, sono quelle cose che devo migliorare con il tempo”.

Se ti dovessi descrivere con tre aggettivi?

“Energico, fisico, perché comunque metto quelle due cose in campo,  spontaneo poi direi”.

Cosa ti ha spinto da bambino a scegliere la pallacanestro? Pensavi di diventare professionista?

“Non volevo neanche cominciare a giocare a basket, mi ha convinto un giorno a casa mia mio cugino Pietro. Tutti i miei amichetti giocavano a calcio quindi propendevo per quello, poi sono entrato in palestra e ho cominciato con la pallacanestro”.

Punti di riferimento?

“Michael Jordan chiaramente, poi per il presente direi Anthony Edwards. A livello europeo probabilmente direi Kevin Punter”.

Dei giocatori che hai affrontato quest’anno chi ti ha impressionato?

“Parecchi giocatori in realtà perché il livello del campionato è alto e continuerà ad alzarsi. Delfino ha il doppio della mia età e in campo sa sempre cosa fare, anche Basile sta facendo una super stagione, ci sono diversi giocatori che mi piacciono”.

Soprattutto il nostro girone è tosto, cosa serve ora nella fase a orologio per salvarsi?

“Dobbiamo continuare a lavorare duro come stiamo facendo, ultimamente si sono visti i risultati in campo.  Dobbiamo poi sempre avere il sostegno del nostro pubblico”.

La partita con Cremona?

“Prossimo avversario sarà una partita tosta, Cremona è tra le prime per punti segnati, sarà una gara ad alti ritmi”.

Dove ti vedi da grande?

“Speriamo più in alto possibile, questo potrà dirlo solo il tempo. Azzurro? Sarebbe un bel sogno, spero un giorno di riuscire ad arrivarci”.

Sezione: Esclusive / Data: Ven 01 marzo 2024 alle 21:30
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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