Certi amori non finiscono, fanno giri immensi e poi ritornano. Alexis Sanchez, partito dal Friuli come Niño Maravilla e diventato campione a 360 gradi, è finalmente tornato all'Udinese. Gli indizi non erano mancati: dalle visite alla sua tenuta in quel di Corno di Rosazzo alle cene in città. Il più clamoroso di tutti però è arrivato dalla presentazione delle maglie: la 7 lasciata libera ha fatto saltare di gioia tutti i tifosi bianconeri, a cui brillano ancora gli occhi al ricordo delle imprese di Sanchez con quel numero sulla schiena. La consacrazione del cileno è arrivata infatti proprio dopo aver lasciato la numero 11 nella stagione 2010/11: giocò 31 partite di Serie A, realizzando 12 gol e 10 assist. Numeri da dominatore che aiutarono l'Udinese a raggiungere il quarto posto e convinsero il Barcellona a portarlo in blaugrana per la cifra record di 26 milioni di euro.

Ora Alexis è tornato a Udine, una piazza che conosce bene. I tifosi si aspettano un netto cambio di marcia rispetto alla deludente stagione passata e l'arrivo del campione cileno è senz'altro uno dei tasselli da cui ripartire. Il (fu) Niño ora è un veterano esperto, che ha calcato i campi più importanti d'Europa e del Mondo, dividendo lo spogliatoio con i migliori giocatori sul pianeta. Sa cosa serve per puntare al massimo risultato possibile, sa quali tasti toccare per motivare i compagni e dare la scossa giusta. Inoltre è un vincente nato, uno di quelli che non si accontentano mai, e nel mirino ha l'ultimo ballo con il suo Cile al Mondiale del 2026. Per conquistarsi un posto in squadra non basterà il suo passato, servirà dimostrare di essere ancora uno capace di fare la differenza.

Ecco perché è giusto aspettarsi parecchio da lui. Magari non giocherà sempre 90 minuti, ma ha ancora i colpi per fare male alle difese della Serie A. Nelle passate stagioni con l'Inter si è sempre rivelato determinante in zona gol, pur giocando sempre meno di mille minuti (esclusa la stagione 2020/21, in cui non a caso mise a referto 7 gol e altrettanti assist). Gli anni passano per tutti, ma a Udine troverà meno concorrenza e avrà sulle spalle maggiori responsabilità, come piace a lui. Nonostante il folto reparto offensivo infatti Runjaic troverà sempre uno spazio per un leader del genere, capace di dettare gli standard di intensità non solo con l'esempio in allenamento, ma anche con la garra in partita. Assieme a capitan Thauvin sarà suo compito guidare la squadra, prendendo sotto la propria ala i compagni più giovani per farli crescere con la mentalità giusta. Bravo e soprattutto Pizarro, per cui il 7 è un eroe nazionale, sono due giovanissimi che non potranno che giovare della presenza di Alexis. E lo stesso vale per il resto della rosa, che ritrova un condottiero esperto e affamato.

Sezione: Focus / Data: Sab 10 agosto 2024 alle 17:30
Autore: Gabriele Foschiatti
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