Alessandro Costacurta, per tutti Billy, ha analizzato sulle pagine del Messaggero Veneto il periodo di flessione dell'Udinese: "L'assenza di Thauvin è un alibi che non regge. L'Udinese deve ritrovare sé stessa e quella solidità difensiva che l'aveva caratterizzata fino a qualche giornata fa. Purtroppo non è la prima volta. Succede a tante squadre di perdere smalto una volta raggiunto l'obiettivo stagionale, anche se ci sono tutte le possibilità di continuare a sognare per cercare di fare una grande impresa".

L'ex difensore del Milan è d'accordo con Bijol sulla poca concretezza difensiva bianconera: "Questa a mio avviso è la vera grande sorpresa in negativo, perchè l'Udinese quest'anno l'ho vista bella solida. Invece col Milan ho trovato una squadra che andava al 90% e non al 100% contro avversari temibili come gli attaccanti rossoneri. Pronti via, dopo dieci secondi Pulisic è andato al tiro e poco dopo Leao ha mancato un aggancio su lancio da dietro. Erano segnali che qualcosa non ha funzionato da subito".

Uno dei difensori più discussi dell'Udinese è Solet, che non sembra aver convinto del tutto Costacurta: "Aspetterei un attimo prima di definirlo straordinario come leggo. Sento che ha conquistato tutti, ma vedendolo noto che in tante situazioni non si muove bene con la squadra. Sull'uno contro uno può essere forte, ma per ora vedo un po' più di difetti. A volte, nel lavoro di squadra, è troppo alto e troppo aggressivo quando invece dovrebbe capire se marcare o coprire. La scelta delle giocate nei tempi è importantissima per giocare a certi livelli. In Kristensen e Solet vedo un po' gli stessi difetti di lettura dell'azione difensiva".

L'attuale opinionista di SkySport ha poi commentato l'assetto difensivo bianconero: "Bijol ha detto giustamente che in alcuni momenti sono in tre o quattro. A me piace la mobilità e non riesco più davvero a concepire la difesa a 3 o a 4. L'ideale sarebbe trovare un esterno alla Walker che fa bene entrambe le fasi".

Sezione: Notizie / Data: Dom 13 aprile 2025 alle 08:42
Autore: Francesco Maras / Twitter: @francescomaras
vedi letture
Print