L'ultima amichevole del ritiro austriaco bianconero è terminata con una vittoria. L'Udinese esce da Seeboden superando di misura l'Aris Limassol per 1-0, consevando per la seconda gara consecutiva la rete inviolata, pur dopo 90 minuti giocati non proprio a ritmi vertiginosi. Complici il caldo e i carichi della preparazione, le due squadre si sono accese a fasi alterne, facendo seguire rari picchi di buona intensità a lunghi e sterili fraseggi. E' ancora prestissimo per giudicare la squadra e il "calcio di luglio" è un parente molto stretto e truffaldino di quel "calcio d'agosto" che ogni anno miete vittime tra chi esaspera considerazioni troppo azzardate. Al termine del ritiro alcuni aspetti del gioco e della struttura di questa Udinese sono però evidenti ed è giusto soffermarsi su quelli apparsi più chiaramente durante i 90 minuti.

Partiamo dal piano mentale. La squadra ha dimostrato che la lezione di Kosta Runjaic è stata recepita, ora si tratta di metabolizzarla. L'Udinese ha provato a mettere palla per terra, a pressare alto nelle situazioni giuste e a fare la partita. La retroguardia si è spesso appoggiata a Okoye per far circolare il pallone tra i tre difensori e trovare poi la soluzione migliore per coinvolgere i centrocampisti. Alle "buone intenzioni" ha fatto seguito però il solito problema "pratico": a questa squadra manca un regista. Senza un metronomo a dettare i ritmi sfruttare il giro palla della retroguardia per innescare il reparto offensivo è impossibile. Le azioni d'attacco costruire dall'Udinese sono nate in modo estemporaneo, con qualche sventagliata da un lato all'altro del campo o con qualche percussione palla al piede. Quina ha provato a fare il regista, ma in almeno tre occasioni ha gestito malamente dei palloni semplici spalancando le porte al contropiede avversario. Payero è stato uno dei migliori, ma nel suo ruolo di pittbull e non in quello di architetto. Zarraga e Lovric hanno giocato poco, in un secondo tempo poco entusiasmante.

La solidità difensiva è stata un fattore nel primo tempo. Complice un attacco avversario non irresistibile i bianconeri sono anche sembrati piuttosto a proprio agio, facendo sì che Okoye lasciasse intatti i propri guantoni. Merito va dato alla mediana bianconera, che ha svolto il ruolo di filtro molto meglio di come ha ricoperto quello di creazione di gioco. Nella ripresa però c'è stato il solito calo, persino da una figura esperta come Bijol (entrato peraltro da pochi minuti). E' evidente che i carichi di lavoro abbiano zavorrato i bianconeri, ma in occasioni come quella nata dall'errore dello sloveno non si tratta solo di un fatto atletico. Per sua fortuna poi Semedo ha sparato alle stelle il comodo pallone vis a vis con Padelli, ma quante altre volte invece l'Udinese è stata beffata? Tra la stagione passata e queste prime amichevoli gli esempi si sprecano, bisogna lavorare sui finali.

E infine la questione esterni. Anche oggi la fascia destra ha lasciato un po' a desiderare. Nel primo tempo ha giocato Ebosele, che si è distinto per un'unica sgroppata peraltro nata da un rimpallo favorevole. Nella ripresa si è rivisto Ferreira, che largo a destra si è meritato senz'altro la sufficienza senza però distinguirsi particolarmente. L'impressione è che il reparto vada puntellato. Va aggiunto un giocatore capace di essere più pericoloso in proiezione offensiva senza per questo diventare un punto debole in fase di non possesso. A sinistra tutto sommato Zemura e Kamara hanno dimostrato intraprendenza e margini di miglioramento, invece dall'altro lato sembra assodato che Ebosele abbia ancora bisogno di (parecchio) tempo e che giocare con Ferreira voglia dire correre su un binario bloccato.

Plauso per Brenner e Success. Si sono mossi tanto alle spalle di Davis, a cui putroppo sono arrivati pochissimi palloni giocabili. Il brasiliano è stato cinico e nel momento in cui ha potuto fare male non si è fatto pregare. Il nigeriano invece si è messo in mostra con un paio di invenzioni come linee di passaggio, confermandosi più rifinitore che bomber. Invisibile invece Samardzic, che però è indietro di preparazione e ha un fisico che richiede tempo per mettersi in moto. Rimandato a settembre. 

Sezione: Focus / Data: Mer 31 luglio 2024 alle 20:10
Autore: Gabriele Foschiatti
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