Nel corso della presentazione della partnership AIA-NET Insurance, durante la quale era presente tutta la squadra arbitrale, il presidente dell'AIA Antonio Zappi ha risposto a molte domande riguardanti all'utilizzo del VAR legata alle decisioni di campo degli arbitri, che nel corso di questa stagione hanno scatenato molte polemiche. Zappi, inoltre, ha spiegato come l'utilizzo della tecnologia a chiamata possa essere una possibilità per le squadre, nel caso sostenessero che le scelte prese dai direttori di gara non siano del tutto corrette. Di seguito alcune sue dichiarazioni nel corso della conferenza:

Come si spiega al tifoso un errore del genere?
"Di inspiegabile non c'è niente. A volte in tutte le azioni umane si può fare un errore... Un passo in più da parte dell'assistente ovviamente sarebbe stato giusto. Ripeto, la difesa dell'errore non avrebbe senso. L'assistente probabilmente avrebbe potuto fare qualcosa in più e qualcosa di meglio. Voglio sottolineare che se l'assistente è lì lo è per merito, io sono insoddisfatto degli errori, non di questo gruppo straordinario che ha all'interno anche ragazzi che stanno crescendo molto velocemente. Ci sono ragazzi top, d'elite, invidiati a livello internazionale. Da inizio stagione abbiamo fatto a meno di tanti, da Guida a Maresca, e di tanti altri arbitri importanti. Il gruppo ha comunque uno standard alto di eccellenza e qualità. Poi parlo del fallo di mano: esiste l'area della soggettività, non c'è un parametro codificato che ci dice al 100% di poter prendere una decisione oggettiva. L'obiettivo è arrivare a ridurre le zone di interpretazione soggettiva, questo è il concetto di opinabilità".

Possibile la presenza di ex calciatori al fianco del gruppo arbitrale?
"Chi ha giocato a calcio comprende meglio le dinamiche di gioco, ovviamente. In funzione di consulenza, ci potrebbero stare ex calciatori? Secondo me ognuno dovrebbe far bene quello che sa fare meglio...".

In futuro parlerete dopo le partite?
"E' il momento di aprirci al futuro. Il calcio potrà un giorno, spero, consentire l'ascolto degli audio e la spiegazione in diretta. Ma qui è un problema di cultura sportiva. Nel rugby e in Carabao Cup in Inghilterra questa cosa esiste già. Immaginate cosa succederebbe se avessimo trasmesso le spiegazioni allo stadio cosa sarebbe successo... Io comunque sono convinto che si possa andare in questa direzione, ma non finché ogni volta che ci sarà una decisione controversa questi ragazzi della squadra arbitrale verranno messi alla gogna".

Sezione: Notizie / Data: Gio 13 febbraio 2025 alle 21:18
Autore: Alessio Galetti
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