L'Udinese si trova a un bivio cruciale della stagione. Dopo la pesante sconfitta contro il Como e una classifica che impone risposte immediate, le prospettive di mercato diventano un tema centrale. Tuttavia, le scelte della società sembrano andare in una direzione che non affronta le vere lacune della squadra, alimentando dubbi e perplessità.

Il tecnico Kosta Runjaic sembra intenzionato a proseguire con il suo ormai fedele 3-5-2, nonostante i limiti evidenziati nelle ultime uscite. La domanda sorge spontanea: se non ha cambiato modulo contro il Como, quando lo farà? Il sistema di gioco adottato richiede infatti esterni capaci di garantire sia copertura difensiva che spinta offensiva, un equilibrio che gli attuali interpreti non sembrano in grado di offrire.

Le corsie esterne sono da tempo un problema evidente che si sta facendo finta di non vedere. A destra, la coppia formata da Ehizibue e Rui Modesto non ha per nulla entusiasmato. Entrambi (anche se al portoghese va dato l'alibi di aver avuto poco spazio e di arrivare da un campionato diverso) alternano momenti di apatia tattica a scelte discutibili, senza mai riuscire a fornire quella qualità necessaria per il salto di qualità. La situazione non è migliore sulla corsia sinistra, dove Kamara e Zemura si sono distinti per prestazioni a corrente alternata, mescolando qualche buona giocata a errori che costano caro.

Il problema è duplice: non solo gli esterni non riescono a garantire adeguata copertura difensiva, ma anche in fase offensiva faticano a rifornire le punte. Questo è particolarmente penalizzante considerando la presenza di Lorenzo Lucca, uno dei centravanti più forti del campionato nel gioco aereo, che avrebbe bisogno di un costante supporto dalle corsie laterali.

Nonostante queste evidenti difficoltà, le strategie di mercato della società sembrano indirizzate altrove. Si parla di rinforzi in difesa e a centrocampo, senza un’attenzione specifica alle corsie esterne, uno dei problemi più urgenti. È come se si cercasse di coprire le crepe delle fondamenta ignorando che la casa rischia di crollare proprio sui lati. È evidente che, con il modulo attuale, l’Udinese non può permettersi esterni poco incisivi. Servono giocatori capaci di fare la differenza: abili nel cross, dinamici e tatticamente disciplinati. Altrimenti, la squadra continuerà a soffrire in fase offensiva, con attaccanti lasciati a se stessi e un gioco che rimane prevedibile.

Questa mancanza di visione strategica sembra riflettersi anche sull’identità di gioco della squadra. Il 3-5-2 di Runjaic, oltre a essere troppo statico, non è supportato da interpreti adatti. È un problema di scelte tecniche, ma anche di mercato. Se l’allenatore è deciso a insistere con questo sistema, la società deve metterlo nelle condizioni di renderlo efficace.

I tifosi, da sempre tra i più appassionati e pazienti, si aspettano risposte concrete. Questi ultimi giorni di mercato rappresenterebbero un’occasione per aggiustare il tiro, ma le priorità devono essere chiare. Senza un intervento deciso sulle corsie esterne, i limiti strutturali dell’Udinese resteranno tali, condannando la squadra a un’altra stagione di alti e bassi. È il momento di affrontare i problemi a viso aperto. Gli esterni, oggi, sono il nervo scoperto di questa squadra. Ignorarli significa continuare a fare finta che tutto vada bene, quando in realtà i limiti sono evidenti. Se l’Udinese vuole davvero compiere un salto di qualità, è da lì che bisogna ripartire.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 23 gennaio 2025 alle 12:20
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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