Se qualcuno avesse avuto qualche dubbio sulla figura di Gokhan Inler come dirigente bianconero, probabilmente si sarà ricreduto in tempi molto brevi. L’attuale responsabile dell’area tecnica del club è una delle nuove figure societarie di questa stagione e in pochissimo tempo ha dimostrato serietà e professionalità, aspetti che l’Udinese aveva già conosciuto quando Inler la maglia bianconera la vestiva al centro del rettangolo di gioco.

Dichiarazioni mirate, precise e pochissime parole lasciate al caso. Sin dalle prime conferenze Inler è apparso sul pezzo e con una precisa idea da portare avanti, in totale sinergia con staff tecnico e società. Una comunicazione seria ed efficiente che aveva già fatto intravedere un cambio di mentalità sin dalle prime settimane all’interno dell’ambiente Udinese. Alle parole però vanno sempre fatti seguire i fatti e anche in questo Inler non si è tirato indietro. Lo svizzero infatti è costantemente al fianco della squadra, diventando di fatto un ulteriore uomo di campo. La sua presenza fissa funge da stimolo per i ragazzi di Kosta Runjaic, che hanno l’opportunità di confrontarsi con un uomo che ha contribuito al periodo d’oro dell’Udinese tra il 2007 e il 2011. Un contributo importante quello dell’ex centrocampista non solo dal punto di vista tecnico e tattico, ma anche sotto l’aspetto emotivo.

Emblematici, in questo senso, due episodi avvenuti durante la gara contro la Lazio, dove Inler era presente in panchina con il resto della squadra. Prima, al momento del cambio di Giannetti, ha spiegato le motivazioni di questa scelta all’argentino, che inizialmente non aveva preso troppo bene la sostituzione; poi ha preso da parte Iker Bravo, il giovane talento spagnolo arrivato in Friuli dopo l'Europeo Under 19 vinto da protagonista con la Spagna, chiarendo assieme a lui i motivi del mancato ingresso in campo, dovuto principalmente all’espulsione di Kamara, che ha di fatto costretto Runjaic a pensare a delle mosse diverse da quelle originarie. Anche contro il Bologna si era già visto un momento di questo genere, quando al momento dell’uscita dal campo di Thauvin, il dirigente dell’Udinese è stato il primo a rincuorare il francese dopo il rigore sbagliato, intimandogli di restare a testa alta. Un messaggio colto al cento per cento dal francese che sabato si è riscattato con gli interessi. Piccoli gesti che però aiutano a creare nei giocatori una grande fiducia reciproca e consapevolezza dei propri mezzi. 

Una figura come quella di Inler dunque può risultare fondamentale per fungere da collante tra squadra e dirigenza, specialmente in un momento storico dove nel calcio moderno si è esposti ad una grande pressione mediatica al primo errore. Gokhan, che da giocatore ha vissuto diversi ambienti "caldi" (come ad esempio nelle esperienze con Napoli e Besiktas) può quindi ritagliarsi anche il ruolo di guida per tutti i giocatori, specialmente per i più giovani che potranno apprendere da lui diversi segreti anche e soprattutto dal punto di vista caratteriale. La nuova vita di Inler come dirigente è iniziata nel migliore dei modi.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 26 agosto 2024 alle 11:35
Autore: Mirko Mauro / Twitter: @mirkomauro95
vedi letture
Print