Lo scontro diretto per non retrocedere sorride all'Hellas Verona, che fa esplodere il Bentegodi al 92': decisiva l'incornata del figliol prodigo Coppola per staccare l'Udinese in classifica e volare a +4 sulla terzultima. Bianconeri indifendibili. Così non va, così non ci si salva anche se in troppi ancora non hanno capito la gravità del momento.

16 gol presi e 18 punti persi nei finali. Dati che fanno preoccupare e che dimostrano una mancanza di mentalità cronica. Nei momenti decisivi, quando il pallone pesa, quando c'è da portare a casa almeno il punto l'Udinese ancora una volta non c'è. Spina staccata e a festeggiare sono sempre gli altri. Un film (horror) visto e rivisto.

L'Hellas ci crede fino alla fine, gli uomini di Cioffi invece si limitano a fare il compitino. Modesto avvio, poi la possibilità anche di passare in vantaggio ma alla fine il gol è il giusto premio alla squadra che ha dimostrato di avere più fame e voglia

Al di là del passaggio a vuoto di Bijol, che si perde il difensore scaligero sull'ultimo corrner della partita, pesano tantissimo i gol divorati da Lucca e Ehizibue: da quella posizione entrambi devono prendere almeno la porta, occasioni del genere vanno concretizzate, soprattutto in partite così determinanti per la storia dell'intero campionato. In Serie A ogni errore rischia di essere pagato a caro prezzo e infatti così è stato. 

"Dobbiamo restare uniti" chiede il direttore sportivo Balzarreti nel post partita ma non è l'unità d'intenti a mancare (anche questa sera sono 1400 supporters friualani al seguito a dimostrazione - qualora servisse - che il sostegno alla squadra non manca mai) bensì da parte dei giocatori la consapevolezza della situazione delicata che si sta vivendo e la voglia di dare una svolta.

Era un derby, uno scontro diretto, una partita troppo importante per commettere certi errori. L'Udinese fino al momento ha vinto solo quattro partite, tutte contro le big. Mai un successo contro le squadre che stanno nella parte destra della classifica. Con questi numeri si rischia grosso, impossibile che non sia così.

Cercare tre peggiori di noi non è la soluzione ai nostri problemi (dietro poi hanno iniziato a correre, l'Empoli ha vinto con il Napoli, il Cagliari ha fermato la Juve). Impossibile fare calcoli, insensato guardare il calendario in cerca di conforto. Bisogna pensare soltanto a noi stessi, a tirare fuori qualcosa da dentro, a dare di più di quel che si sta dando al di là di infortuni e assenze.

Giovedì si torna di nuovo in campo per il recupero contro la Roma. 25 minuti da giocare con il coltello tra i denti e non in punta di piedi per conquistare almeno un punto. Non con la paura di perdere ma con la voglia di vincere. Tutti devono dare di più, perché quanto fatto finore non basta per salvarsi. Reagire alla sconfitta, guardarsi in faccia e trovare il modo per uscire da questo tunnel buio.

Sezione: Editoriale / Data: Dom 21 aprile 2024 alle 00:42
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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