La sconfitta casalinga contro il Genoa lascia un segno profondo nel percorso di crescita dell’Udinese, che sembra smarrire sempre di più identità e convinzione proprio nel momento in cui invece dovrebbe essere chiamata a fare il salto di qualità.

Doveva essere una domenica diversa, con una squadra arrembante e vogliosa di ritrovare i tre punti. Ne è uscita, al contrario, una prestazione negativa su tutta la linea, resa ancora più amara dall’espulsione di Touré dopo soli due minuti di gioco: un episodio questo che ha condizionato pesantemente la gara e stravolto i piani di mister Runjaic, privandolo della possibilità di testare il 4-3-2-1 su cui aveva lavorato nelle ultime settimane. Il retropassaggio sbagliato a Okoye e la sportellata in pieno volto a Zanoli sono due errori gravissimi e non ammissibili da un difensore di Serie A. Non è la prima volta che il gigante francese cade in ingenuità di questo tipo: secondo rosso diretto in stagione e un'altra settimana per riflettere su se stesso. Servirà? Il potenziale per fare bene questo ragazzone lo avrebbe anche ma deve migliorare in fretta su concentrazione e gestione dei momenti. 

Una squadra in difficoltà. Con un uomo in meno per quasi tutta la partita, l’Udinese ha faticato a riorganizzarsi e non ha mai dato l’impressione di poter impensierire seriamente un Genoa cinico e ordinato. Leali non sporca i guanti se non per due iniziative solitarie di Thauvin. Gli ospiti, senza strafare, hanno sfruttato al massimo gli errori dei friulani, portando a casa tre punti preziosi con una semplicità disarmante. Effetto Vieira per modo di dire, il Grifone visto ieri deve ringraziare i bianconeri per aver gettato via la partita.

I cambi operati da Runjaic nel corso della partita non hanno cambiato l’inerzia di una gara dal destino segnato, anzi hanno forse peggiorato le cose. Ebosse fisicamente non all'altezza, Rui Modesto e Atta gettati nella mischia tanto per. Anche il tecnico tedesco, dopo che l'espulsione gli ha stravolto i piani, c'ha capito ben poco, buttando un tempo intero con Karlstrom difensore centrale, Ekkelenkamp mediano e Davis largo sulla linea laterale. Poco senso ha comunque parlare dei singoli perché ieri, Zemura a parte che almeno ci ha messo un po' di dinamismo, sono tutti insufficienti.

Il dato che più preoccupa è l’assenza di vittorie da oltre un mese (l'ultima quella con il Cagliari dello scorso 25 ottobre) a cui si sommano 4 sconfitte e 1 pareggio nelle ultime giornate. La squadra appare incapace di reagire, di trovare quella grinta necessaria per invertire il trend negativo. Non è solo una questione tecnica, ma anche mentale: manca quella fame, quella grinta che aveva caratterizzato l'ottimo inizio di campionato.

Ora tutti gli occhi sono puntati sulla prossima sfida contro il Monza, una gara che assume i contorni di uno spartiacque. Contro una squadra che occupa il fondo della classifica, l’Udinese non può assolutamente permettersi di sbagliare. Una vittoria potrebbe ridare fiducia e slancio, mentre un altro passo falso rischierebbe di far sprofondare ulteriormente i bianconeri in una crisi che diverrebbe difficile da gestire. Serve una risposta forte, chiara, immediata.

Runjaic e i suoi uomini sono chiamati a ritrovare compattezza e a dimostrare che la squadra ha ancora le qualità e la determinazione per lottare. I tifosi, nonostante la delusione, continuano a sostenere la squadra, ma il tempo per le scuse è finito: l’Udinese deve tornare a essere protagonista.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 02 dicembre 2024 alle 12:48
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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