In data odierna è avvenuta la conferenza dell'assemblea dei club del massimo campionato, nella quale il presidente della Serie A Ezio Simonelli ha voluto dare alcune informazioni su vari temi: uno di questi è la chiusura della sessione estiva di mercato prima dell'inizio della stagione. Simonelli, inoltre, ha spiegato che con alcuni cambiamenti il campionato italiano potrà ritornare agli albori di un tempo e una presa di posizione potrebbe essere legata all'utilizzo del VAR a chiamata, un'ipotesi della quale si discute da qualche settimana. Di seguito le sue dichiarazioni:

Il campionato inizierà effettivamente il 23 agosto?
"Settimana scorsa mi sono sbilanciato al 99% e credo sarà questa la decisione: non è una decisione del presidente, ma del consiglio, e credo che sarà questa la data più plausibile. Confermo che molto probabilmente sarà il 23-24 agosto".

I nomi delle squadre interessate alla seconda squadra?
"Io ho sondato disponibilità di molti club, ma devono essere loro a comunicarlo".

Le recenti vicende arbitrali vi hanno portato ad aprire un dialogo?
"Riflessioni sulle migliorie se ne fanno sempre, io sono per un miglioramento continuo di tutte le cose che non vanno. Sicuramente uno degli intendimenti, e ho trovato in Rocchi una persona molto disponibile, è di organizzare sempre più incontri per capire le cose da migliorare. Sapete i temi, dai rigorini in giù: va trovata una linea con chi deve decidere e va rappresentata la nostra linea. Tutti lavoriamo per un prodotto sempre migliore". 

Aveva parlato del VAR a chiamata.
"Ne parlavo a titolo personale come appassionato di sport e di tennis, noi abbiamo già la goal technology che è un'eccellenza. L'idea che l'allenatore possa chiamare il VAR a me piace. Non ne abbiamo mai parlato, ma può essere una delle cose che discuteremo magari con la classe arbitrale. Non esprimo il parere di presidente di lega, esprimo un parere personale. Non ho mai fatto un sondaggio per capire se sia il volere della maggioranza. Proprio questa mattina abbiamo parlato di come vorremmo incontrarci, magari mercoledì in consiglio federale parleremo con il presidente dell'AIA Zappi per discutere possibili incontri".

La Serie A può tornare la prima lega al mondo?
"Mi piacerebbe dirle di sì, al momento temo di dover rispondere di no. Il gap con la Premier è ormai incolmabile, se mi chiedete se possiamo raggiungere o superare le altre leghe, a partire dalla Spagna, secondo me è possibile. Però dire che possiamo raggiungere la Premier è complicato: dovremmo avere grandi campioni, fuoriclasse. Per poterli avere servirebbe un aiuto dal governo, che quando abbiamo avuto ha portato il calcio italiano al top. Abbiamo ottenuto grandi risultati con l'Inter in finale di Champions League, l'Atalanta che ha vinto l'Europa League e tanti piazzamenti. Risultati ne abbiamo avuti e hanno comportato un gettito molto importante per lo Stato, molto più importante del sacrificio che aveva fatto con il vecchio decreto crescita. Molti campioni arrivati grazie a quelle regole non sarebbero mai arrivati altrimenti. Tutto questo aveva comportato un sacrificio economico zero per lo Stato, perché altrimenti non sarebbero venuti, ma ha portato un gettito fiscale molto importante: anzitutto per gli stipendi di chi è arrivato ed è venuto qui a vivere, creando un moltiplicatore di spesa. Poi abbiamo avuto squadre che hanno avuto premi dalla UEFA, tifosi che si sono mossi per vedere la partita: abbiamo generato un flusso di imposte rilevanti per lo Stato. Il calcio versa un miliardo l'anno di imposte e genera un indotto 2-3 volte tanto. Provvedimenti come quello, che danno risalto al calcio italiano e ci consentono di vendere meglio i diritti, possono servire a noi ma anche allo Stato italiano per avere un ritorno economico. Abbiamo la diplomazia del calcio, che spesso agevola le altre cose".

Sezione: Notizie / Data: Lun 24 febbraio 2025 alle 20:00
Autore: Alessio Galetti
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