Dopo la storica promozione in Serie A1 è tempo di pensare al campionato per la CDA Talmassons, che ora dovrà lottare per mantenere la categoria appena acquisita. Il roster è al completo e il calendario è stato sorteggiato, coach Barbieri ha quindi fatto il punto della situazione ora che manca veramente poco al fischio d'inizio della stagione. Queste le sue parole.
Il calendario ha sorteggiato per la CDA la prima gara in quel di Roma, poi subito la sfida con l’Imoco. Che inizio sarà?
“Il calendario va sempre visto con grande serenità. Le squadre vanno incontrate tutte, debuttare a Roma sarà bello, è una squadra molto blasonata. Per quanto riguarda l’Imoco per noi, per il Friuli, per tutti i pallavolisti giocare in casa contro i campioni d’Italia è un evento che va oltre la partita. Per il resto bisogna avere la mentalità giusta, provare sempre a vincere, a fare punti contro tutti e contro tutte le squadre”.
Preparazione ormai alle porte, come imposterai la preseason e cosa serve ad una squadra debuttante per arrivare pronta all’A1?
“Abbiamo già iniziato da tempo, sia con il preparatore che con lo staff medico abbiamo visto le ragazze in anticipo. Abbiamo dato un lavoro da fare, le ragazze arriveranno già pronte; quindi, anche iniziando dopo gli altri inizieremo velocemente ad arrivare nella fase gioco, in gergo chiamata sei contro sei. Per la categoria in sé abbiamo ragazze navigate, che hanno fatto percorsi importanti, conoscono la categoria, anche noi dello staff ci siamo già stati e arriveremo pronti”.
Mercato, sei soddisfatto del roster allestito? Quali sono, secondo te, i punti di forza e su quali punti invece sai che dovrai lavorare di più?
“Il mercato non era facile, non solo per il fatto che siamo stati gli ultimi ad arrivare in A1, ma anche perché con l’inizio della nuova lega negli Stati Uniti molte ragazze sono andate lì. Abbiamo lavorato in grande sintonia con il direttore sportivo, abbiamo costruito un roster di giocatrici esperte che conoscono la categoria e la pallavolo internazionale. A queste abbiamo aggiunto giovani di grande talento, oltre a quelle che avevamo confermato e si stanno confermando anche nelle varie nazionali, nel complesso siamo molto contenti del lavoro, che non fa voli pindarici, nel complesso sono molto contenuto. Dobbiamo creare mentalità, essere spregiudicati, andare su ogni campo a lottare su ogni palla. In questi anni qualcosa si è visto del nostro lavoro. Abbiamo costruito una squadra equilibrata, non c’è un solo giocatore a cui daremo tutto l’attacco, abbiamo più giocatori che si divideranno il compito per quanto riguarda l’attacco. Tra i fondamentali di prima e seconda linea abbiamo un certo equilibrio che ci può far tenere il trend abbastanza alto”.
Con che obiettivo partite?
“L’obiettivo è chiaro, dobbiamo mettere dietro due squadre, ce l’abbiamo nella testa e nel cuore la volontà di mettere dietro due squadre, perché vorrebbe dire salvezza”.
Dal punto di vista personale, che valore ha per te poter allenare nel miglior campionato al mondo e quale è il sogno che ancora hai nel cassetto?
“Ho sempre pensato che il risultato sia quello che conta, quando fai questo mestiere, che per me è una grande passione, conta quello. Ho vinto per 4 volte l’A2, abbiamo fatto l’A1, ci siamo salvati, abbiamo fatto le Final Four di Coppa Italia qualche anno fa. Spero di far bene anche quest’anno, una salvezza in Friuli sarebbe un qualcosa di molto bello. Non mi sento mai di parlare al singolare, il discorso staff ha una valenza molto importante, abbiamo creato uno staff d’alto livello sia sotto l’aspetto tecnico che statistico che medico, dobbiamo lavorare però tutti per migliorare e arrivare sempre più pronti al campionato. Difficilmente parlo di sogni, parlo sempre di obiettivi e di lavoro. Mi piacerebbe un giorno partecipare a una coppa europea, spero di arrivarci un giorno, magari proprio con Talmassons”.
Chi lotterà per lo scudetto? Quale invece può essere la rivelazione?
“Sappiamo, ci sono le solite 4-5 squadre della classifica passata che restano favorite. Poi ci sono le altre, che si giocano i vari posti. Ci sono diverse giocatrici nuove, diverse sono andate negli USA e le squadre hanno fatto diversi acquisti da scoprire. Noi puntiamo a essere una rivelazione, che vuole raggiungere un obiettivo importante e vuol far bene. Poi il pronostico sulle prime squadre in A1 di solito è facile, da quelle in giù poi ci sono tanti fattori, come sta la squadra, come si lavora, come si trovano le ragazze, il gruppo, sono i fattori che faranno la differenza”.
D dove può arrivare l’Italia in queste Olimpiadi?
“Sto seguendo un po’ tutte le squadre, ci sono tante giocatrici del nostro campionato. Tifiamo tutti per l’Italia, dovesse raggiungere la medaglia d’oro sarebbe importante per tutto il movimento, la vivo più da tifoso che da tecnico, la diversità che c’è alle Olimpiadi è un qualcosa che tutti guardano, non solo i pallavolisti, chiunque guarda, vincere un’Olimpiade è qualcosa di fantastico, spero che arriveremo in Italia. Dal punto di vista tecnico l’Italia ha una squadra forte, le nostre giocatrici vengono da un campionato d’altissimo livello, che non è composto solo da quelle 4-5 forti; quindi, le nostre ragazze sono già abituate allo stress di una competizione come le Olimpiadi, poi chiaramente le partite lì hanno una risonanza con una portata che arriva anche a chi segue meno la pallavolo”.
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