Lo stato di forma che l’Udinese sta attraversando nelle ultime settimane è uno dei migliori della sua stagione. Le due vittorie consecutive in casa, inframmezzate dall’ottimo punto conquistato sul campo della capolista Napoli, hanno rilanciato i bianconeri nella parte sinistra della classifica. Complice del cambio di passo è il passaggio a un altro nuovo modulo, quel 4-4-2 “fluido” che tanto sta convincendo tutto l’ambiente. Dopo l’ottima prestazione al Maradona, la squadra di Runjaic si è presentata davanti ai proprio tifosi con un’unica variazione rispetto all’undici titolare della settimana precedente. Contro l’Empoli, infatti, Kingsley Ehizibue si è ripreso il posto dal primo minuto che nelle ultime settimane aveva perso causa infortunio. Fuori Kristensen e dentro l’olandese quindi, un cambio che ha portato con sé alcune differenze dovute alle caratteristiche dei due giocatori in questione. 

Il rendimento di Ehizibue nella prima parte di stagione è stato spesso al centro di discussioni, volte a sottolineare come, al netto di poche o nessuna sbavatura in fase difensiva, la pericolosità che un quinto di centrocampo dovrebbe garantire in zona offensiva non sia sembrata una caratteristica nelle corde del classe ‘95. I zero gol all’attivo e il solo assist messo referto parlano chiaro: l’ex Colonia non è da considerarsi un elemento chiave in fase di attacco. La netta vittoria contro l’Empoli ha però visto in Ehizibue uno tra i tanti protagonisti positivi: chiamato a un compito strettamente difensivo, volto a coprire gli spazi lasciati liberi dai centrocampisti votati alla fase offensiva come Ekkelenkamp e Lovric, il numero 19 ha risposto presente con una prestazione degna di nota. Le sue doti atletiche e di posizionamento non sono più segreto in casa Udinese e il nuovo assetto tattico scelto da Runjaic sembra poterle valorizzare una volta per tutte.

Sezione: Focus / Data: Mer 19 febbraio 2025 alle 21:25
Autore: Alessandro Di Lenarda
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