"È vero, parlo poco. Perché sono uno che non ama i proclami ma non mi nascondo: l'ultimo campionato è stato deludente". Esordisce così Gino Pozzo, chiamato questa estate a risollevare un'Udinese reduce da un campionato decisamente complicato, culminato con la salvezza ottenuta all'ultima giornata. Il figlio del paròn Giampaolo ha parlato al Messaggero Veneto concentrandosi sul discorso settore giovanile: "Vogliamo che l'Udinese sia l'eccellenza del calcio giovanile in Italia, con le nuove norme ci sono complicazioni in più, perché poi noi per esempio ci siamo ritrovati un caso di un procuratore che abbiamo dovuto denunciare perché è andato a far firmare un contratto a un ragazzo di 15 anni violando ogni norma del calcio giovanile, ma lì è una grande battaglia nostra. Noi vogliamo potenziare il settore giovanile locale, per dare a tutti ragazzi del territorio la possibilità di giocare nell'Udinese. Poi chiaramente è la qualità che permetterà a loro di arrivare, però abbiamo già qualche ragazzo interessante, abbiamo avuto una sfilza di ottimi portieri, Palma, Pejicic, con questa politica che vogliamo rafforzare sempre di più vogliamo offrire un canale ai talenti locali".

Il campionato Primavera però purtroppo ancora non è di gran livello:
"C'è un problema strutturale, una soluzione possono essere le seconde squadre, ma devono snellirle, siamo ben lontani dal concetto di seconda squadra che c'è in Spagna, qui costano troppo, là invece la seconda squadra ce l'hanno tutti e giocano dalla quarta divisione alla Serie B, ma hanno i costi che può avere qua una Primavera, qui ci sono costi e vincoli dove tu sostanzialmente vai a fare la squadra per quel determinato campionato, invece dovrebbe essere una continuazione della tua squadra. Loro non hanno la Primavera, abbassano l'età del settore giovanile e poi da quello passi alla seconda squadra che è fantastica, perché quel che manca al ragazzo di 18 anni è l'esperienza e lì in modo naturale viene colmato quel gap con il costo di quello che è una Primavera e con grande flessibilità per muoverli eventualmente in prima squadra".

Sulla stagione appena conclusa: 
"Non abbiamo fornito uno spettacolo all'altezza. I tifosi hanno il diritto di manifestare il proprio malcontento. Abbiamo sbagliato, ho sbagliato ed è giusto ricevere delle critiche anche se non è piacevole. Vedevo dei giocatori a volte spaesati, altri non inseriti nel contesto. Nel finale siamo stati bravi a trovare punti di riferimento e lì è stato abile Cannavaro. Ci avviamo al 30esimo anno in Serie A ma è passato troppo tempo dall'ultima partecipazione europea, abbiamo fatto troppi anni zero. Il nostro stadio è bello ma da quando lo abbiamo fatto non siamo stati più in Europa". 

Sulla sinergia con il Watford:
"Le sinergie vengono cercate e sfruttate anche da top club, bisogna dire che ha portato risultati apprezzabili. Qui è arrivato un Deulofeu che difficilmente avrebbe giocato a Udine senza la collaborazione di un club inglese. Nell'ultimo anno è approdato Okoye. Ho letto anche io che a volte i tifosi dicono che parlo davanti allo specchio per offrire dei giocatori che passano dal Watford all'Udinese e devo dire che non sempre tutte le ciambelle escono con il buco". 

Su Runjaic:
"Ho fatto una scelta di discontinuità. Runjaic è un tecnico che può darci un'impronta diversa, più europea e meno attendista. Mi sono stufato di vedere l'Udinese difendere a 5 e incapace di fare possesso palla. Sceglieremo giocatori con questa filosofia, poi se sbaglierò mi criticherete. Ascolteremo il tecnico per cercare di agevolare il suo compito". 

Sulla filosofia del club: 
"Quando la famiglia acquistò l'Udinese, dovevamo essere una cordata ma papà rimase con il cerino in mano, i primi acquisti furono da tifosi (Collovati e Graziani ndr.). Nel '92 quando tornai dagli Stati Uniti finiti gli studi, proposi a mio padre di cambiare politica e puntare sullo scouting. Alla sua passione ho aggiunto un po' di razionalità. Per giocare d'anticipo dobbiamo andare a prenderli nella culla". 

Su Pizarro e Lucca: 
"Pizarro è un acquisto da Udinese e in attacco avremo altri giovani talenti molto interessanti. Lucca? Non mi piace fare scommesse ma se fossi in voi non punterei un euro sulla sua cessione. Siamo andati a prenderlo un anno fa dopo una brutta stagione, investendo anche una bella cifra e siccome siamo convinti che abbia dei mezzi importanti vogliamo godercelo ancora per un po' di tempo". 

Sul centrocampo e gli esterni da rinforzare: 
"Per quanto riguarda gli esterni vediamo come si adatteranno alla nuova filosofia di gioco. Anche a centrocampo ci saranno delle modifiche perché non giocando a tre ci servirà gente di palleggio". 

Su Sanchez: 
"Per il rapporto che abbiamo ci sentiamo spesso. Da due, tre anni gli dico quando ha intenzione di tornare a casa e chiudere la carriera. Quando verrà siamo pronti ad accoglierlo".

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 03 luglio 2024 alle 07:45
Autore: Davide Marchiol
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