8 maggio 1984, entra in scena il Cosmo e lo fa in un'occasione davvero speciale: l'amichevole di prestigio tra Udinese e Barcellona finita 4 a 1 in favore dei friulani. Dopo il provino di fine aprile contro la Lazio, il debutto ufficiale arriva proprio nella sfida ai blaugrana. Parliamo di una vera e propria icona del calcio italiano anni '80. Il maxischermo voluto fortemente dal presidente Mazza ai tempi del leggendario Zico, è stato il più grande schermo luminoso in uno stadio. Sprigionava il potere di quarantamila lampadine a incandescenza.

La storia - Nel 1984 l'allora presidente dell'Udinese Lamberto Mazza decise di dotare lo stadio di un vero e proprio maxischermo, denominato Cosmo al di sopra della curva sud. Adottava la tecnologia dell'industria giapponese Matsushita (poi divenuta Panasonic Corporation). Esso si caratterizzava per le sue imponenti dimensioni (era alto 8 metri e largo 9,45), che lo rendevano il terzo maxischermo più grande del mondo all'interno di uno stadio, preceduto solo da quello del Memorial Coliseum di Los Angeles e dall'apparecchio del Veterans Stadium di Filadelfia. Il Cosmo era dotato di un vero e proprio palinsesto, prodotto periodicamente dalla regia della Zeta Color S.p.a (società proprietaria dell'apparecchio). Veniva acceso un'ora prima della gara per fornire agli spettatori informazione, spettacolo e divertimento (filmati, cartoni animati, sequenze dei gran premi di Formula 1). Durante la partita, tra uno spot pubblicitario e l'altro aggiornava in tempo reale sul risultato degli altri campi, e al termine trasmetteva schedina, classifica e replay dei gol dell'incontro appena concluso. Il prezzo? Di poco inferiore a quello di Zico, intorno ai 5 miliardi. Il Cosmo rimase in uso fino al 1991, quando venne disattivato a seguito di una causa legale tra la Zeta Color e il nuovo proprietario dell'Udinese, Giampaolo Pozzo. 

Sezione: Storie Bianconere / Data: Lun 13 maggio 2024 alle 11:34
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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